In quanti sono entrati, nottetempo, nella pinacoteca di via Quintino Sella? Forse era un commando di teppisti oppure un commando di malviventi. Certo è che cercavano soldi e non quadri. Non hanno trovato nei vari cassetti delle varie stanze che sono state rovistate denaro , ma c'erano appesi alla pareti quadri che forse non sono stati neanche degnate di uno sguardo.
Ma c'è un aspetto, tutto sommato inquietante: gli intrusi della pinacoteca, non hanno portato via nulla in compenso hanno accumulato in una stanza del materiale infiammabile, appiccando poi fuoco. Un atto di vandalismo oppure di teppismo? Saranno gli sviluppo investigativi a fornire una risposta all'interrogativo.
Sul grave episodio infatti stanno svolgendo indagini i carabinieri della locale stazione, gli agenti del locale commissariato di polizia ed anche la polizia municipale.
E' una vicenda tutta da chiarire. Come i malintenzionati sono penetrati all'interno della pinacoteca è invece chiaro. Secondo gli investigatori, gli sconosciuti (mancati ladri ma autentici vandali) da un vicino cantiere edile si sono impossessati di attrezzi da scasso, fra cui un piccone. Con questo attrezzo hanno forzato lo spioncino della porta di ingresso e quindi sono riusciti a forzare la serratura. In questo modo sono penetrati all'interno dei locali, dove è stato compiuto il raid. Poi, probabilmente indispettiti per non avere trovato nulla, hanno raccolto alcune cornice di quadri hanno aggiunto – si dice carta – ed hanno appiccato il fuoco. Certamente non per riscaldarsi ma per lasciare una traccia ben precisa, forse un messaggio. I bagliori sinistri della fiammata sono stati notati da qualcuno che ha immediatamente lanciato l'allarme. In via Quintino Sella sono affluiti i vigili del fuoco di Noto per gli opportuni interventi. Sul luogo si sono recati anche il vice sindaco e gli agenti della polizia municipale. Nel corso del sopralluogo effettuato dalle forze dell'ordine è stata rinvenuta una bottiglia di liquore vuota. La bottiglia potrebbe rappresentare un elemento utile ai fini investigativi.
Il grave episodio ha allarmato i residenti di via Quintino Sella ma ha destato un certo scalpore in tutta la città l'atto criminale che ha seriamente danneggiato la struttura della pinacoteca. Torna a preoccupare la microcriminalità che da tempo a Pachino non si faceva sentire. Nei mesi scorsi era stato sottolineato a più riprese l'emergenza di alcuni quartieri che ancora rimangono a rischio. «Come qualificare un atto del genere? Sicuramente un atto di balordi – commenta il vice sindaco Pietro Scala nonché assessore ai Beni culturali –. Un atto che ha danneggiamento una delle strutture più belle di Pachino. Una struttura voluta fortemente dall'ex sindaco Mauro Adamo a cui mi sento legato oltre che da affetto anche da ideali comuni. Questi balordi sono entrati e non trovando niente hanno pensato bene di appiccare il fuoco. All'interno della struttura non c'era nulla di valore, né computer né altra attrezzatura. Hanno dato fuoco a delle carte conservate in archivio. Fortunatamente i quadri non sono stati danneggiati. Solo un paio di dipinti che si trovano nella stanza utilizzata per l'ufficio sono andati distrutti. La pinacoteca è gestita dal Comune e viene aperta tutti i giorni della settimana, escluso il sabato e la domenica, dalle 10 alle 13». Questi orari sono osservati nell'ultimo mese e mezzo e i fruitori sono i tanti turisti che arrivano a Pachino e, trovando l'indicazione della struttura, trovano gradevole andarla a visitare. All'interno si trovano in maniera permanente le opere di pittori locali donati al Comune o comprati dall'amministrazione comunale durante le esposizioni.
«Ci auguriamo che gli autori del gravissimo gesto – conclude Pietro Scala – siano al più presto individuati ed assicurati alla giustizia».
Saretto Leotta
Laura Valvo
Fonte: LaSicilia.it il 11-11-2003 - Categoria: Cronaca
Questa opera ,come è evidente, è stata realizzata da gente che cercava soldi. La bottiglia di alcolici indica lo stato degli autori. Il bruciare le carte li depositate il disprezzo della nostra cultura. Al 90% sono immigrati sbandati. Non vedo altre soluzioni.