PACHINO - La presenza in aula di alcune donne rimaste senza lavoro a causa della sospensione del servizio dell'assistenza domiciliare agli anziani non è servita per indurre il consiglio comunale pachinese a scuotersi dalla paralisi politico-amministrativa in cui è sprofondato. Al termine di una lunga seduta si è dovuta registrare l'ennesima fumata nera del civico consesso che mercoledì sera non è riuscito ad incardinare neppure il primo punto, cioè quello delle interrogazioni ed interpellanze. Rimane dunque non approvato il rendiconto di gestione finanziaria per l'anno 2004 che già oggi sarà al vaglio del commissario regionale Ganci. Si dovrà dunque attendere ancora per il ripristino di alcuni servizi che pare siano stati sospesi proprio per carenza di liquidità. "Eppure una cifra era prevista in bilancio per l'avvio del servizio, -ha affermato il capogruppo di Rinascita Salvatore Blundo- ma le attività non sono state avviate. Ai pachinesi inoltre bisogna dire la verità e cioè che questa sera il consiglio anche se deliberasse non potrebbe di certo trovare i soldi per avviare dei servizi prima della fine dell'anno. Tutto ciò nonostante il comune abbia dato un incarico ad un dirigente esterno per più di 35 mila euro in ragione annua. Le stesse funzioni se fossero state affidate a personale interno che ha le competenze necessarie avrebbe prodotto un lauto risparmio". Poi la discussione si è arenata sulle beghe politiche, e sono scoccate scintille.
"Il sindaco ha reso nota la volontà di dimettersi, -ha tuonato Blundo- ma non indica con chiarezza una data né dà segnali convincenti in merito ed in direzione di un risparmio per l'ente. Un segnale chiaro potrebbe essere quello di una rinuncia all'indennità per tutta la giunta fino alla remissione del mandato, ma nulla si vede all'orizzonte". Il primo cittadino ha replicato: "Ho provato ogni via ma tutte le soluzioni sono state respinte. Il consiglio ha una soluzione in mano ed è quella della mozione di sfiducia, ma nonostante ciò i consiglieri non vogliono votarla preferendo paralizzare il consiglio". Poi la questione si è spostata, su input del consigliere Ferrara, nuovamente sulle vicende economiche. Pachino è uno dei 9 comuni, uno per provincia, attenzionato da un magistrato della Corte dei Conti che sta indagando su alcune questioni segnalate dal collegio dei revisori contabili. L'attenzione della magistratura contabile è riferita alla progressione orizzontale dei dipendenti e ai premi di produttività che sarebbero stati assegnati senza prima istituire un organo apposito di valutazione, al ricorso costante ed esagerato alla gestione economale, ed alla eccessiva frequenza alla trattativa privata. Perplessità inoltre sarebbero state manifestate per il disavanzo in cui versa l'ente. Poi nuovamente la questione è ritornata sulle beghe politiche. Il consigliere Spatola ha invitato i suoi colleghi a fare chiarezza dichiarando apertamente il proprio appoggio al sindaco. Il risultato delle dichiarazioni di voto è stato di soli tre consiglieri (Rosa, Spataro e Beninato) disponibili a dare fiducia al primo cittadino. Il consigliere Quartarone ha cercato di mediare le posizioni sottolineando che "in consiglio ci sono dei punti che non appartengono alla politica ma sono utili per la collettività: la piscina, la rotatoria, il via libera alla costruzione dell'hotel Trinacria, tutti punti invocati da tempo anche dall'opposizione. Non è possibile fermare l'economia della città per le beghe politiche". Nulla però è riuscito a convincere i consiglieri che sono usciti dall'aula lasciando irrimediabilmente vuoti gli scranni consiliari. Le posizioni tra maggioranza ed opposizione dunque si allontanano sempre di più con l'amministrazione orientata a denunciare all'opinione pubblica la paralisi addebitata all'opposizione e l'opposizione pronta a continuare ad invocare a gran voce le dimissioni del sindaco Barone.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 20-10-2005 - Categoria: Cronaca