PACHINO - Le onde elettromagnetiche e le loro possibili conseguenze in questi giorni sono al centro delle preoccupazioni di quanti risiedono nei pressi di via Garibaldi nella zona denominata "o Tunnu". Le preoccupazioni sono legate ai lavori finalizzati all'istallazione di un ripetitore per telefonia mobile che verrebbe pertanto istallato all'interno del centro abitato. Il braccio di ferro tra i cittadini della zona e la Tim non è una novità. Le prime proteste risalgono addirittura al 2001 quando la compagnia di telefonia aveva individuato una allocazione idonea per un ripetitore con l'intento di coprire la zona situata nei pressi della parrocchia Sacro Cuore che risulta deficitaria di segnale. Da allora iniziò un vero e proprio braccio di ferro legale tra la compagnia telefonica ed il comune di Pachino che, a seguito delle veementi proteste degli abitanti della zona, aveva negato le autorizzazioni necessarie. L'iter giudiziario da qualche mese si è concluso con la decisione del Cga di Palermo che ha dato il via libera all'istallazione, e puntualmente con la ripresa dei lavori di montaggio delle antenne sono riprese le proteste. Nei giorni scorsi il comitato spontaneo dei residenti della zona ha organizzato dei sit-in ed i bambini, in gran parte figli degli abitanti del quartiere mobilitato hanno distribuito volantini al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alla pericolosità dell'elettromagnetismo e dunque al pericolo a cui andranno incontro se l'antenna verrà istallata. L'amministrazione comunale dal canto suo non è rimasta insensibile al problema. Il sindaco Barone ha inviato una lettera alla Tim invitando i suoi rappresentanti a partecipare ad un incontro nell'ambito del quale si cercherà di individuare un'allocazione alternativa al sito di via Garibaldi.
Va considerata però la reazione dell'azienda telefonica, forte della sentenza del consiglio di giustizia amministrativa che le dà ragione. L'impegno a molti è apparso tardivo. Già nel 2002 il Tar di Catania sempre in merito all'antenna di via Garibaldi, aveva invitato il comune di Pachino ad individuare un sito alternativo, prospettando un danno grave ed irreparabile per l'azienda. La casa municipale però, forte del protocollo d'intesa concordato in occasione di una conferenza dei servizi con cui le compagnie telefoniche si obbligavano a montare i loro ripetitori fuori dall'abitato, non ha proceduto ad alcuna individuazione. Ora, a distanza di due anni, dopo che l'iter giudiziario è stato completato a vantaggio della compagnia telefonica si cerca di correre ai ripari. Nel frattempo nessun amministratore comunale si è mai preoccupato di intervenire alle conferenze organizzate da talune associazioni come quella che si è tenuta nei mesi scorsi organizzata dalla Fidapa in cui l'ingegnere elettronico Giovanni Calleri ha relazionato in maniera molto esauriente in merito all'argomento evidenziando i rischi per la salute ma anche i risultati degli ultimi studi in merito alla questione e il progresso della ricerca scientifica, illustrando anche le possibili soluzioni del problema o i metodi per ridurre al minimo le conseguenze negative. Intanto questa sera alle ore 19 presso l'aula consiliare sita nei locali della scuola elementare di via Rubera, il presidente del consiglio Antonino Nicastro ha convocato in seduta straordinaria ed informale una seduta consiliare. All'odg ovviamente i campi elettromagnetici emanati dalle stazioni radio-base ed i possibili danni alla salute. Alla riunione sono stati invitati anche i rappresentanti della Tim e della H3G. Intanto l'amministrazione comunale, di concerto con l'ufficio tecnico, sta valutando la possibilità di elaborare un eventuale regolamento per l'individuazione delle aree dove poter installare le antenne di telefonia mobile senza mettere a rischio la salute dei cittadini.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 23-09-2004 - Categoria:
Cronaca