Da "La Repubblica - ed. Palermo" del 05-09-2008
Il deputato del Pd: "La spesa è esplosa proprio durante la gestione di un assessore dell'Mpa"
De Benedictis: "Una scorciatoia,
ci vuole una vera riforma del settore"
"Non è certamente la peggiore delle malattie, ma la memoria corta è una brutta cosa, specie se chi ne è affetto è un amministratore pubblico". Per spiegare "come stanno davvero le cose", Roberto De Benedictis, deputato all'Ars del Pd e componente della commissione Sanità, parte dalle due precedenti legislature regionali.
Onorevole De Benedictis, quando comincia la crisi della sanità?
"Dati alla mano, il disavanzo finanziario è esploso sotto il governo Cuffaro e ha raggiunto l'apice sotto la guida dell'assessore Giovanni Pistorio dell'Mpa, fedelissimo di Raffele Lombardo, nella stagione pre-elettorale 2005-2006. A guardarlo dal punto di vista sanitario, il sistema ha sofferto e soffre di una gravissima assenza di programmazione e di controllo. Dal punto di vista politico è stato il terreno di affari e di scorribande clientelari, alla faccia del merito e della sana gestione. I tagli generalizzati poi, che perpetuano gli squilibri di una programmazione scriteriata, sono oggi una scorciatoia, non una sana scelta politica".
Come giudica l'attività portata avanti fin qui dall'assessore Massimo Russo?
"Al punto in cui siamo, l'assessore Russo non può fare altro, anche per colpa di chi non ha fatto niente prima di lui. Si può agire meglio, non c'è dubbio, ma la sanità siciliana è al collasso, funziona male e costa troppo. Chi nel centrodestra ne è stato la causa, adesso spara sull'assessore affinché tutto rimanga com'è, nella speranza di spremere ancora il sistema per i propri fini. Solo così si spiega la guerra in seno al governo e alla maggioranza: da Cuffaro a Schifani da Caputo a Romano e Antinoro. Ma non è questo scontro fra lobby che può ispirare il nostro giudizio sull'assessore, ci interessa soltanto la salute dei cittadini, che per molti è invece una foglia di fico dietro cui coltivare ben altri interessi. In ogni caso, non tutte le scelte di Russo sono chiare".
Cos'hanno di poco chiaro?
"L'assessore ha dichiarato, a proposito dei convenzionati, che lui immagina per il futuro grandi strutture. Che significa? Forse che i privati grossi spazzeranno via i piccoli. E chi l'ha detto che le strutture più piccole siano anche le più costose?".
Intanto, però, al momento i privato protestano tutti: grandi e piccoli.
"Vero, ma la riduzione della spesa per i convenzionati esterni è un obbligo del piano di rientro e ha valore di legge, così come i numerosi altri tagli per i quali ogni singolo provvedimento può presentare difetti o ritardi, come in questo caso. Il pubblico deve saper sopperire e per questo evolversi esso stesso: tagliare soltanto non basta e può essere pericoloso. Servono riforme strutturali. Il Pd, a questo proposito ha presentato un organico progetto di legge che mira a riorganizzare l'intera sanità in Sicilia".
Cosa prevede la proposta?
"Di intervenire innanzitutto sulla maggiore causa di spesa, il ricorso improprio alle cure ospedaliere per la carenza di assistenza territoriale, con una ingiustificata separazione fra ospedali di medesimo livello".
Cosa pensate di fare con gli ospedali?
"Proponiamo che tutti gli ospedali confluiscano nelle Ausl, ad eccezione di nosocomi di alta specialità. Questo migliora il coordinamento fra cure ospedaliere e cure primarie, riduce sovrapposizioni e sprechi e fa diminuire da 29 a 18 le aziende sanitarie in Sicilia. In ogni provincia l'Ausl diventa così quella cabina di regia che oggi manca o è menomata, al punto che nelle aree metropolitane se ne prevedono due, per consentirne un'ottimale gestione".
E l'assessorato alla Sanità deve restare così com'è?
"Assolutamente no. Deve essere riformato con la riduzione dei suoi dipartimenti e l'istituzione dell'Agenzia regionale sanitaria. Poi, bisogna completare la riforma del servizio 118, oggi costosissimo e inefficiente e bisogna istituire centri unitari di prenotazione per l'eliminazione delle liste di attesa. Questo serve alla sanità siciliana, non l'ipocrisia di chi difende tutti e tutto, rendendo inevitabile il disastro che sta sotto i nostri occhi".