PACHINO - Continua la fase di incertezza politica che sta contrassegnando in maniera indelebile l'amministrazione comunale. Nonostante ormai la giunta sia al completo, il primo cittadino non riesce a trovare una maggioranza che possa sostenerlo politicamente. Una fase che si sta a lungo protraendo e alla quale i partiti non contribuiscono certo a dare una soluzione. Se per An e Udc il dado sembra ormai tratto, con la scelta dell'opposizione, non altrettanto chiara è invece la posizione di FI. Dopo la decisione del presidente del civico consesso Nicastro, e del consigliere Dipietro di non appoggiare la nuova maggioranza, il coordinatore di FI Nello Santoro ha avuto un bel da fare nel tentativo di tracciare una linea ben definita, ed il tentativo è stato vano. Il gruppo consiliare risulta infatti nettamente spaccato. Alla decisione di Nicastro e Dipietro si contrappone quella del capogruppo Quartarone, deciso a rimanere in maggioranza, forte anche della posizione del coordinatore provinciale Bellucci. Un peso determinante a questo punto potrebbero averlo gli altri due rappresentanti consiliari Petralito e Sultana, che però non prendono posizione.
Ciò complica le decisioni del sindaco che in questo momento ha invece bisogno di certezze per dare stabilità al suo esecutivo. L'ambiguità è alimentata ulteriormente dal fatto che il coordinatore forzista Santoro ha, nei giorni scorsi, manifestato al primo cittadino la volontà di seguire i partner del centrodestra e dunque di uscire dalla maggioranza, ma la posizione nei fatti viene smentita dalla presenza dei due assessori di FI in seno alla giunta. Intanto ieri l'altro si è svolta una riunione preconsiliare di maggioranza in vista della seduta del civico consesso prevista per giorno 30. Alla riunione era presente il presidente Nicastro che non avrebbe manifestato il suo dissenso nei confronti della nuova coalizione governativa. Un segnale questo, interpretato da Quartarone come un cessato allarme ed un rientro dei due consiglieri dissidenti. Ma tale idea non è però condivisa da altri che ritengono l'atteggiamento di Nicastro coerente con il suo ruolo istituzionale.
Sa. Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 23-03-2004 - Categoria:
Politica
Le incertezze. Il problema è che, al Sindaco, gli stanno facendo terra bruciata intorno. Le incertezze generate dalla scusa politica di un ritorno su posizioni unitarie e di ricomposizione politica del "polo" sono una balla di mare. La verità, vera, è che, a Pachino, quando si toccano determinati interessi consolidati si toccano i fili dell'alta tensione ed è facile per chi non ha le protezioni prendere la, cosi detta, scossa. Tutti tacciono. La testa di chi dovrebbe mettere il ditino per fare qualcosa è comodamente seduta nella poltrona dell'ambiguità ma sostanzialmente l'ha bene messa sotto la sabbia e attende con ansia il ritorno in gioco degli amici. I partiti e chi li rappresenta sanno bene che è meglio: che ogni tentativo è vano e hanno capito che è meglio allearsi con queste "forze politiche" che sono i primi attori nella scena politica pachinese da tantissimi anni. Anche la sinistra, storica e non, paga pegno a questo contratto non scritto. Viene fatta passare, per necessità di confluire al centro per vincere e governare: ma è solo una opportunità per tornare a sedere nelle poltrone nel modo che, purtroppo, ben conosciamo!!! Oltre tutto, se si fa una analisi dettagliata, si vede chiaramente che non sono determinate fasce sociali: ex democristiane, cattoliche o socialiste che hanno aderito e sono confluite e passate verso la sinistra. Ma, è la sinistra storica che ha subito una trasformazione genetica diventando una sorta di "P.S.I" di craxiana memoria in edizione 2000. Se guardiamo a quello che sta succedendo all’ istituzione “Provincia di Siracusa”, e la mancanza di una maggioranza in consiglio Provinciale: si evince che la consociazione è in atto fin dall’elezione a Presidente di Bruno Marziano. E che, erroneamente, viene fatta passare per una vittoria della sinistra e dei D.S.(Il partito del Presidente). Se si và a guardare, a quello che succederà alle prossime amministrative nella città di Siracusa: il quadro, in atto, si ricompone in tutto il suo specifico candore. La cosi detta "sinistra", probabilmente, vincerà le elezioni: ma solo grazie a Nicita, Brancati e Foti. Un ritorno al passato remoto di almeno 20 anni. E che di fatto viene a ricomporre un quadro politico e sociale amministrativo nella Provincia di Siracusa degli anni 70. Ma con una variante, non di poco conto: chi si è combattuto politicamente per giuste e sacrosante ragioni di allora; oggi sono, ironicamente, tutti nella stessa parte o barca !!! E di conseguenza, la stessa cosa, dovrà essere ricomposta e fatta nei comuni periferici della provincia di Siracusa. Le attuali posizioni di appartenenza al "polo" di quei partiti che giurano, in questa fase, la loro fedeltà al centro-destra e alla casa della Libertà di Pachino -della quale oggi l'UDC ne è il cavaliere servente- confluiranno in questo nuovo quadro politico, molto velocemente, nei prossimi mesi. Per riaffermare la loro intramontabile centralità politica. E lasciando il partito di Fini all’opposizione: cosa fra l’altro già realizzata a Pachino da tempo. Cordiali Saluti. Spiros
governo e sottogoverno Vinciullo lascia per tornare
Moscuzza dall'Udc alla Dc
Ridisegnato dalla casa delle libertà l'organigramma dei vertici degli enti territoriali ed economici, mentre un altro pezzo di peso lascia l'Udc. Dopo l'uscita del gruppo di Roberto Getulio a lasciare l'Udc stavolta è Antonio Moscuzza con il suo gruppo, in aperto contrasto con il segretario provinciale Pippo Gianni. Moscuzza aderisce alla Democrazia cristiana. E si tratta, ancora una volta, di un ritorno alle radici, sostenuto da «un programma comune per il rilancio della città e per la crescita occupazionale». Così affermano, in un comunicato congiunto, lo stesso Moscuzza e i vertici della Dc: Nitto Brancati, Gino Foti e Santi Nicita.
Intanto la Cdl ha tenuto il suo summit nella sede di An. Presenti Bono, Cammisuli, Granata e Vinciullo per An, Bellucci, Bufardeci e Liuzzo per Forza Italia, Burgaretta, Gianni, Magro e Musumeci per Udc. A uscirne alla grande è Enzo Vinciullo, il quale mette tutti d'accordo rinunciando al suo posto in giunta al Comune, ma per tornarvi da vicesindaco e con un assessorato «pesante» nella nuova amministrazione Bufardeci. E incassa, lui alter ego di Bono, il ringraziamento ufficiale di An, in persona dell'assessore regionale Fabio Granata, capo dell'altra corrente. A Vinciullo subentra in giunta Fabrizio Iaia: Udc, gruppo Cappadona.
Per il sottogoverno, «sistemata» la Sogeas con la designazione di Parisi (Udc, gruppo Gianni) alla presidenza e Pier Luigi Rizza di Forza Italia alla vicepresidenza e con l'ingresso di Nando Mancosu e Vincenzo Miccoli (An) in consiglio di amministrazione, resta l'accordo di novembre: all'Ias Franca Gianni presidente e Marco Stella (An) vicepresidente, il Cerica ad An, l'Asi a Forza Italia.
S. M.