PORTOPALO - E' previsto per lunedì alle ore 10.30 la visita dell'Ufficio di Presidenza della commissione Regionale Antimafia che incontrerà gli amministratori locali del comune portopalese dopo gli atti gravi di intimidazione mafiosa subiti recentemente dal capogruppo consiliare di maggioranza, Corrado Scala, al quale fu fatto trovare un gatto morto dietro l'uscio di casa. Prevista anche la presenza del sindaco. All'indomani dell'atto intimidatorio, era stato il deputato regionale Enzo Vinciullo, vice Presidente della Commissione Affari Istituzionali, a chiedere la convocazione dell'Ufficio di presidenza della commissione regionale antimafia a Portopalo. «In casi del genere - affermò Vinciullo in quella occasione - è bene non abbassare la guardia e fare sentire subito la presenza delle istituzioni». La Commissione potrebbe avviare un'indagine conoscitiva sull'escalation di delinquenza che ha visto concentrarsi in poche settimane decine di episodi, soprattutto furti in appartamenti privati, in parecchi casi con sottrazione ai legittimi proprietari di un'arma regolarmente detenuta. Una sequela che si è arrestata da alcune settimane, anche alla luce della maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine, come era stato chiesto il giorno dopo l'atto intimidatorio dai vertici dell'amministrazione comunale portopalese.
«Non ho mai dubitato - afferma Corrado Scala, capogruppo consiliare a Portopalo - della vicinanza delle istituzioni e la presenza dell'ufficio di presidenza della commissione regionale antimafia, mossosi con estrema solerzia e sensibilità, conferma questo dato. Nessuno ha minimizzato questi eventi che hanno toccato, come già in passato del resto, soggetti politici locali che ricoprono cariche istituzionali al Comune». Nei giorni scorsi il parroco Palacino, ormai in procinto di lasciare Portopalo, ha esortato le famiglie, durante l'omelia domenicale, a stare vicine alla crescita dei figli, a non lasciarli soli ed in balia degli eventi e delle occasioni di devianza sociale. «Perdere contatto con i giovani e gli adolescenti - ha aggiunto don Palacino - vuol dire perdere contatto con il futuro. Scuola e famiglia devono collaborare, ognuno deve fare la sua parte. Continuare a ripetere: tanto mio figlio è al sicuro, significa rischiare di perdere contatto dai figli stessi. Nessuno può e deve abbassare la guardia. Il tessuto sociale portopalese è sano anche se soggetto a rischi, come in altre parti del territorio nazionale. Viviamo tempi difficili in cui i genitori sono chiamati ad un'attenzione costante verso i ragazzi».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 09-10-2010 - Categoria:
Cronaca