L'approdo diventerà anche uno scalo per i diportisti
PORTOPALO - Il sindaco Fernando Cammisuli è tornato venerdì sera, nel corso di un incontro pubblico con i cittadini, sul tema delle infrastrutture portuali ed in modo particolare sul completamento del piano regolatore del porto e sul progetto del porto turistico, due mete che il primo cittadino di Portopalo ha definito "a portata di mano". Le basi per arrivare al progetto esecutivo per il porto turistico e per la definizione del piano regolatore dell'area portuale sono state tracciate a partire dall'anno '99. "Avere il progetto esecutivo per il porto turistico - afferma Cammisuli - è stata una nostra precisa volontà, visto che una larga parte dell'economia di Portopalo è basata sulla pesca ed anche sul turismo, due settori che coprono i due terzi circa del fabbisogno locale". Fra l'altro da qualche anno a questa parte i settori ittico e turistico sono sempre più collegati grazie alla pesca-turismo, fenomeno che tuttavia a Portopalo non ha ancora attecchito come in altre zone turistiche. Ma veniamo al porto turistico. "Avremo, a progetto ultimato - dice ancora il sindaco Cammisuli - una struttura capace di poter ospitare circa 1400 imbarcazioni, con servizi connessi e quanto è richiesto a livello infrastrutturale".
Con questa struttura Portopalo si candida a diventare il primo approdo meridionale del Mediterraneo, in una zona molto trafficata e con Malta, dirimpettaio di prestigio considerate le potenzialità dell'Isola dei Cavalieri, di recente entrata a far parte dell'Unione Europea. Ma la sfida del rilancio del porto peschereccio passa anche da altri punti, come il piano portuale. "Il professionista che abbiamo incaricato - aggiunge Cammisuli - l'ingegnere Giordano di Palermo, sta completando il piano regolatore del porto, passaggio propedeutico per realizzare tutte le infrastrutture necessarie per fare di quest'area un fiore all'occhiello della Sicilia". A livello formativo l'amministrazione comunale si è impegnata per il finanziamento, poi avvenuto attraverso i fondi Sfop, di numerosi corsi per il personale di bordo e molti pescatori conseguiranno (o hanno già conseguito) dei titoli professionali necessari e richiesti dalle normative vigenti, soprattutto comunitarie. Non mancano tuttavia le note dolenti: su tutte l'escavazione che procede a ritmi molto blandi. Dopo l'intervento iniziale, in virtù di un progetto pilota proposto alla Regione Siciliana da un'azienda con sede legale a Roma, a costo zero per le casse comunali e pubbliche, l'intervento ha registrato più di un intoppo.
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 27-06-2004 - Categoria: Cronaca