«L'Ato non ha risolto il problema dei rifiuti in compenso è già una macchina trita-soldi»
«Gli Ato? Una inutile macchina tritasoldi". È quanto affermato da Michelangelo Blandizzi, coordinatore della Margherita pachinese che ha duramente criticato l'organizzazione ed il funzionamento delle strutture create per lo smaltimento dei rifiuti e per la gestione delle risorse idriche. "Con la nuova organizzazione, -ha incalzato Blandizzi- non è cambiato nulla e non cambierà niente. A Pachino la gestione della nettezza urbana è rimasta tale e quale e così sarà anche per gli anni a venire. A lievitare saranno solo le tariffe che risentiranno sensibilmente dei lauti stipendi assegnati ai presidenti, ai componenti, ai revisori ed alle strutture organizzative che si stanno formando o si sono già formate". Poi Blandizzi scende nei particolari relativi all'Ato Sr 2, e cioè il consorzio relativo alla gestione rifiuti che comprende Pachino, Portopalo, Noto, Rosolini ed Avola. «Ho seri dubbi di legittimità degli atti fino ad oggi svolti, -ha affermato- poiché potrebbero esserci degli elementi vizianti. Il presidente di questo consorzio infatti è il pachinese Carmelo Orlando che ad oggi è dipendente a tempo indeterminato di un comune che fa parte dello stesso consorzio. In base ad un espresso parere dell'Anci, l'associazione nazionale comuni italiani, richiesto il 27 aprile dello scorso anno, ci sarebbe una incompatibilità di funzione».
In particolare il quesito posto all'Anci era «se le funzioni di dipendente comunale fossero compatibili o meno con le sue funzioni assunte di presidente dell'Ato e se, nel caso di incompatibilità, sorgeva l'obbligo per il medesimo dipendente di richiedere l'aspettativa per tutto il tempo di durata del mandato conferitogli considerato che lo stesso percepisce un compenso per l'incarico che svolge e beneficia di permessi retribuiti per la partecipazione alle sedute dell'organo consortile». La risposta fornita dall'Anci è inequivocabile, - ha continuato Blandizzi- e cioè: Si ritiene corretto che il dipendente di codesto ente che è stato eletto presidente di un consorzio tra comuni si collochi in aspettativa per tutta la durata del mandato tenendo conto del fatto che percepisce un compenso per effetto della carica. Da quello che mi risulta Orlando si è posto in aspettativa solo da un paio di mesi a questa parte nonostante da quasi un anno ci sia l'inequivocabile parere. Mi chiedo allora, -ha concluso il coordinatore della Margherita- che fine faranno gli atti posti in essere dal presidente quando rivestiva in pieno le funzioni di dipendente e non si era messo in aspettativa? Ci sono dei dubbi di legittimità per tali atti? Sarebbe certamente opportuno che chi di dovere sciogliesse questi dubbi».
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 15-04-2005 - Categoria: Cronaca