PACHINO - Il caldo fuori stagione e l'estate che sembra non voler terminare stanno provocando un netto ritardo nell'annata agraria che stenta a decollare. Tra gli imprenditori agricoli comincia a serpeggiare un certo allarme per lo stress a cui le piante sono soggette, solo parzialmente ridotto dagli impianti di irrigazione che attualmente stanno lavorando a pieno ritmo. L'allarme sembra anche legato all'eccessivo utilizzo delle riserve d'acqua che, dopo la lunga estate, ora rischiano d'andare in rosso. La carenza di piogge nella zona del Pachinese ha provocato un anticipo nella vendemmia e sta provocando un anticipo nella produzione di olio. In particolare nella produzione olivicola si lamenta la ridotta pezzatura delle olive che presentano una polpa piuttosto scarna rispetto al seme, con conseguente quantitativo inferiore di olio. A soffrire maggiormente la siccità, comunque, sono le piante destinate ad alimentare per più tempo il frutto senza potere beneficiare dell'acqua per la produzione di linfa. In ritardo anche la copertura di serre per la produzione intensiva. Su questo fronte i mercati continuano a dare segnali altalenanti. Durante il mese di settembre la scarsa quantità di prodotto in circolazione unita alle condizioni climatiche avverse nel Centro-Nord, hanno portato a un aumento dei prezzi che, per quanto riguarda il pomodoro datterino, ha avuto picchi anche di 2 euro e 35 centesimi (prezziario dei produttori). Attualmente però si registra una nuova flessione con una quotazione, sempre per il datterino, di un euro e 35 centesimi al chilo. Più stabile invece la varietà di pomodoro Camone che varia tra gli 1,20 ed 1,30 euro al chilogrammo. Basse le quotazioni delle zucchine la cui produzione non consente margini di utili per il produttore.
Ma a preoccupare maggiormente sono non tanto le quotazioni attuali, quanto le previsioni per il futuro. Secondo i produttori, la crisi economica inciderà pesantemente sui mercati ortofrutticoli, particolarmente sensibili al costo del carrello della spesa. La crisi economica infatti porta il consumatore a generalizzare e a non guardare alla qualità, ma al risparmio. La conseguenza è la penalizzazione dei prodotti di nicchia e a marchio rispetto a quelli anonimi anche se privi delle qualità organolettiche di cui non sono portatori. Sul fronte vitivinicolo, si attende di spillare il vino novello a metà novembre. Anche in questo caso le condizioni climatiche non aiutano molto. La qualità, comunque, dovrebbe essere piuttosto alta. A mancare, in questo caso è la quantità. In termini percentuali si stima un calo di produzione, rispetto alla passata stagione, di circa un 25%. Il produttore inoltre ha fatto segnare un ritorno alla mostificazione piuttosto che alla vendita diretta dell'uva da vino. Si amplia la rete commerciale al dettaglio che viaggia sempre più su Internet e sfrutta i moderni mezzi di comunicazione per un rapporto diretto tra il produttore e i consumatori.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 09-10-2012 - Categoria:
Economia