PACHINO - E' stato notificato ieri al sindaco Barone il ricorso al Tar di Catania dell'ex assessore Giuseppe Giliberto contro la sua rimozione. Giliberto chiede l'annullamento della revoca e il reintegro in giunta. Chiede inoltre un risarcimento dei danni morali e d'immagine per 516 mila euro. «Tengo a precisare che non ho nulla contro il sindaco - afferma l'ex assessore - verso il quale confermo la mia stima ed apprezzamento, ma ritengo che sulla mia revoca ci sia stata una violazione della normativa in quanto la decisione del sindaco è stata presa sulla base della richiesta dei cinque consiglieri comunali e non della rottura del rapporto fiduciario tra sindaco e assessore». Giliberto aggiunge che la decisione di ricorrere al Tar è stata meditata a lungo. «Sono stato spinto anche da molti settori della società civile a questo ricorso - prosegue Giliberto - poiché è stato fatto un sopruso nei miei confronti. Ho molti concittadini che mi hanno appoggiato in questa mia scelta. È Barone che ha deciso di intraprendere una strada, a mio avviso, sbagliata su sollecitazione dei cinque consiglieri comunali dell'Udc e del coordinatore del partito». Il legale scelto da Giliberto è il professor Antonio Vitale del foro di Catania. Sorpreso, ma fino ad un certo punto, il sindaco Sebastiano Barone. «Stiamo analizzando la situazione dal punto di vista legale - afferma. -Pensavamo che questa vicenda fosse chiusa. Continuo a ritenere che si tratti di un problema dell'Udc che va affrontato al suo interno. Sto valutando con i miei avvocati le azioni da intraprendere». Barone torna inoltre sulla decisione di revocare le deleghe assessoriali a Giliberto. «Nel momento in cui un gruppo politico mi chiede di rimuovere un assessore non posso non tenerne conto - aggiunge il sindaco - perché l'amministrazione si basa sul rapporto tra i vari partiti. Ho agito in questo modo anche quando il partito mi diede l'indicazione di mettere in giunta Giliberto. E' questo l'atteggiamento che devo tenere nei confronti delle forze politiche. Per il risarcimento quella cifra è fuori dalla portata finanziaria del nostro Comune».

Sergio Taccone