Ariel Levi di Gualdo
Pachino e le sue incantate zone contigue, con Marzamemi e la sua antica tonnara, è la porta d'ingresso d'Italia verso il Nord dell'Africa e all'inverso del nord-Africa verso l'Italia. Nel Magreb del bacino mediterraneo, la Sicilia del Sud è situata a livello geografico e climatico e, sotto vari aspetti, anche culturale, tanto da potersi gloriare del titolo di Nord-Africa d'Italia. La punta orientale della nostra Isola ripartita tra le province di Siracusa e Ragusa è alcuni chilometri sotto il parallelo di Tunisi. Senza togliere alcunché allo splendore che ha reso celebri nel mondo le donne mediterranee, di tanto in tanto andrebbe resa giustizia anche alla bellezza degli uomini mediterranei.
Nel profondo Sud-Orientale della nostra Isola l'occhio può restare colpito da figure di giovani che raccolgono nella loro vitale armonia l'antica storia di una Terra che per secoli è stata luogo privilegiato di passaggio. La bellezza del ragazzo europeo del Nord-Italia è legata all'essere, quella del ragazzo della Sicilia Sud-Orientale è legata alla molteplicità storica di tanti divenire nel tempo, che sommati assieme finiscono per conferire ai figli di questa Terra favorita dal fato la particolarità che nasce dalla somma di tanti "esseri" storici. Una bellezza, quella delle figure maschili del profondo Sud siciliano, fiorita su brulle dune dorate sfiorate da un sole generoso che ha fuso greco, arabo e nordafricano. A pochi chilometri da Pachino si trova la suggestiva Isola delle Correnti, dal latino Currentium Insula.
Su quest'isolotto di circa 10.000 metri quadrati sorgono alcune casette abbandonate, mentre il nucleo abitativo centrale, dove decenni fa alloggiava il guardiano del faro, è di forma rettangolare, con un ampio spiazzo davanti. Purtroppo il tutto è in disuso, ed ormai da anni versa in stato di decadimento. Questa roccia è l'ultimo sasso d'Italia, un felice invito alla riflessione per tutti quelli che hanno un rapporto d'amore contrastato col proprio Paese, alla "odi et amo" di catulliana memoria, perché così vuole ogni passione che valga la pena d'esser vissuta. E cullarsi su quei sassi in direzione del mare dà emozione, con l'Italia che si slancia dietro le spalle sino a Trieste e con l'Africa che ti sorride all'orizzonte. Adesso che i mondiali di calcio sono finiti e che con essi è cessato il penoso tripudio di bandiere sventolate dal popolino che si sente unito e italiano solo quando un calciatore semi-analfabeta tira calci al pallone, sarebbe bello se i giovani pachinesi rendessero onore alla bellezza del proprio angolo di Terra issando un Tricolore nell'Isola delle Correnti, ultimo sasso d'Italia prima del grande abbraccio col mare e il sole nordafricano che sorride all'orizzonte.
Fonte:
LaSicilia.it il 10-08-2006 - Categoria:
Cultura e spettacolo