«Accanto ai Piani di Gestione, lo strumento per antonomasia di sviluppo di aree vocate al turismo culturale, è il Sistema Turistico Locale, adottabile da qualsiasi territorio a prescindere dal riconoscimento Unesco». A sostenerlo è il sottosegretario ai Beni e Attivita culturali, Nicola Bono. «In tal senso - afferma il sottosegretario - le recenti iniziative per la costituzione del Sistema Turistico Locale Siracusano registrate sulla stampa locale da parte delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati, vanno salutate positivamente, perché dimostrano, anche se con qualche anno di ritardo, la presa di coscienza e il conseguente riconoscimento della validità del principio metodologico del Sistema Turistico Locale, da parte delle rappresentanze degli imprenditori, finora stranamente indifferenti alla problematica. Si avverte però l'esigenza -prosegue Bono - di evitare pericolose confusioni tra lo strumento "Sistema Turistico Locale", con altri già sperimentati in passato, in maniera peraltro fallimentare, come, ad esempio, i Patti Territoriali.
Una confusione - ha sottolineato il Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività Culturali - che va subito rimossa e va immediatamente chiarita, soprattutto precisando che non si fa una buona politica di impostazione metodologica ispirandosi a strategie vagamente dirigiste e articolate su macro-aree,poiché il "Sistema Turistico Locale" è nato per attuare una politica esattamente opposta, e cioè a dire fondata sul principio della definizione del "Prodotto Turistico Culturale Locale" di aree omogenee e quindi naturalmente perimetrabili a prescindere dai confini provinciali o extra provinciali. «Per tali ragioni sono già stati deliberati dai Consigli comunali, due Sistemi Turistici Locali, quello della Zona Sud con Avola, Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini, e quello dei comuni collinari di cui fanno parte Palazzolo Acreide, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Buscemi, Buccheri e Sortino».
Fonte:
LaSicilia.it il 27-06-2004 - Categoria:
Economia