PACHINO - Nel centrosinistra Caccamo chiede le dimissioni dei tre nuovi assessori appena designati, mentre il centrodestra prova a riorganizzarsi ed oggi appare più temibile rispetto al passato. Tra le file dell'opposizione un nuovo vertice è servito a decidere di intraprendere un percorso comune all'insegna dell'unità. L'opposizione, costituita da Forza Agricoltori, Movimento per l'Autonomia, Alleanza nazionale e gli indipendenti Nastasi, Sgandurra e Basilico daranno vita all'interno del civico consesso ad un gruppo unitario rappresentato da un unico portavoce che detterà i ritmi dell'opposizione e che molto probabilmente sarà costituito dal consigliere di An Emanuele Rotta. Del gruppo non fa parte l'indipendente Agricola che pure nella scorsa seduta del consiglio comunale si era seduto tra gli scranni dell'opposizione ma che, dopo l'ultimo colloquio con il primo cittadino, avrebbe rinnovato la fiducia al sindaco ed alla coalizione che lo sostiene. Lo stesso Agricola però potrebbe non rinnovare l'intesa con la maggioranza su alcuni temi piuttosto delicati quali ad esempio il pagamento coatto delle bollette milionarie dell'acqua che la compagine di governo sembrerebbe decisa a far pagare.
L'opposizione dunque, anche occasionalmente potrebbe ritrovarsi con qualche numero in più da far valere all'interno del civico consesso, e lo schieramento potrebbe inoltre allargarsi per novità che l'ex assessore Corrado Giuliano passato in quota Mpa ha definito imminenti. Dunque si preannuncia battaglia nella riunione del prossimo consiglio convocata dal presidente Blundo per giorno 23. Non manca poi chi ipotizza che la seduta del 23 potrebbe essere l'ultima, come presidente, per Salvatore Blundo. Il patron di Rinascita infatti potrebbe cadere sotto il fuoco nemico pronto a sfiduciare i vertici consiliari. Sul fronte del centrosinistra invece si continua a litigare con rifondazione che chiede la testa di Borgh e compagni. Motivo di lite è l'ufficio politico. In particolare il segretario di Rifondazione Totò Caccamo ha affermato rintuzzando i diessini: “L'Ufficio politico era nato con l'obiettivo di ricomporre il centro sinistra nella concretezza della vita amministrativa. L'accordo era di elaborare e concordare le scelte amministrative. Quando però si è posta la prima di queste scelte, cioè la nomina di tre nuovi assessori, l'ufficio politico è stato completamente dimenticato e reso inutile nelle sue funzioni. Per rimediare si dimettano gli assessori appena nominati, e si rimandi ogni decisone all'ufficio politico”.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 13-01-2007 - Categoria:
Politica