PACHINO - Quindici contro cinque. Sono questi i nuovi numeri del consiglio comunale. Il 75% dei consiglieri fa parte della coalizione di maggioranza mentre l'opposizione, finora ridotta a due unità (Ferrara e Guastella) ha visto arrivare i tre componenti del gruppo di An: Di Fede, Spatola e Midolo. Che la Casa delle Libertà come coalizione di maggioranza non esista più lo abbiamo scritto più volte negli ultimi due giorni. Esiste invece una coalizione di centro dove l'Udc è di fatto il partito più forte, seguito da Forza Italia e da Rinascita, la lista civica che è uscita rafforzata dall'ultima verifica di governo. Il movimento che ebbe tra i fondatori l'ex sindaco Mauro Adamo, scomparso nell'aprile 2001, da un'ipotesi di uscita dalla maggioranza è passato ad avere due assessorati e la carica di vice sindaco con Pietro Scala.
L'Udc intanto ad un richiamo all'unità del centrodestra avanzato da Emanuele Rotta avrebbe risposto inviando ai vertici provinciali del partito il documento sottoscritto a luglio da tutti i gruppi che appoggiano il sindaco Barone (An compresa). Il riferimento è chiaro: mettere in evidenza il mancato rispetto degli accordi da parte del partito di destra che prima ha firmato il documento e poi lo ha sconfessato cercando il muro contro muro per avere subito il secondo assessorato. Il primo cittadino pachinese non sembra preoccupato, tanto più che le deleghe che sono state ad appannaggio di Rotta sono andate a Giuseppe Giliberto, fedelissimo di Barone ed esponente in giunta dell'Udc. Il partito centrista, e non da ieri, si dimostra dunque il partito più forte ed influente di una coalizione comunque attesa ad ulteriori verifiche, non più di schieramento e spartizione di assessorati anche se resta aperto il nodo del settimo componente in giunta che dovrebbe andare, tanto per cambiare, all'Udc. Da sinistra c'è già chi chiede il ritorno alle urne.
Sergio Taccone
Fonte:
LaSicilia.it il 07-09-2003 - Categoria:
Politica
Mi sembrerebbe la cosa più logica da fare quella del ritorno alle urne per l'amministrazione di Pachino. L'ho già sostenuto in altro commento e lo ribadisco ora: sarebbe la cosa più logica per due ragioni, una di natura politica e l'altra di natura amministrativa: 1) è alla luce del sole, ovvero a portata di tutti, il completo fallimento del progetto politico con cui il sindaco dott. Barone si era presentato agli elettori nel novembre 2001 vincendo a primo turno la competizione elettorale: il centrodestra non esiste più a Pachino come coalizione di governo, affondato da un mini ribaltino messo in atto dal sindaco e dal gruppo Rinascita di Pachino, con l'avvallo dell'UDC e di Forza Italia. Questa coalizione è quella che in assoluto ha visto la pratica del "cambio di casacca" diventare una vera e propria regola all'interno del Consiglio Comunale pachinese, tanto di travalicare la stessa maggioranza, con l'acquisizione dell'ex consigliere DS Agricola nelle fila di Rinascita (una sorta di squallido mercato che annulla qualsiasi prerogativa etico-politica in questo comune sempre più devastato). Rinascita di Pachino si muove ormai, lo abbiamo visto in tante occasioni in questi anni, secondo una logica di potere che si autoalimenta, per cui per questi esponenti della lista civica non "sedere" nei posti chiave significherebbe non poter continuare ad agire secondo la stessa logica, significherebbe scomparire repentinamente dalla scena politica, perchè l'unica logica che li accomuna, OGGI PIU' DI IERI, è il potere e la gestione quasi personale del potere, quindi nessun principio cristiano, etico, religioso, politico, laico o morale sta alla base del comportamento politico di questo movimento. Ma ormai il RE E' NUDO: sono sempre maggiori quei cittadini che si sono accorti che l'instabilità politica che impera a Pachino da quasi un decennio è causata principalmente dalle alchimie di questo movimento politico che, si badi bene, non riesce, per fortuna di tutti noi, a travalicare i confini geografici di Pachino.
NB: le logiche di gestione del potere per il mantenimento del potere sono state attuate in due ben distinte occasioni: a) la defenestrazione immotivata dell'ex assessore Rosario Sultana, liquidato vergognosamente dopo un impegno assessoriale nel settore dei Servizi Sociali durato quasi un anno e mezzo; b) l'acquisizione al mercato dell'ex consigliere DS Agricola, passato scandalosamente dall'opposizione alla maggioranza pare perchè il suo partito non gli ha presentato Massimo D'Alema quando questi è venuto a Pachino (in verità, e siccome non siamo stupidi per fortuna, abbiamo capito che Agricola e company hanno contrattato con l'Amministrazione qualcosa per il cambio di casacca... dalla sinistra al centrodestra... ma come è possibile fare baggianate simili? E' mai possibile che queste cosa debbano accadere proprio a Pachino?)
2) Per quanto concerne la questione amministrativa: io ritengo che questa amministrazione in quasi due anni di governo della città non hanno saputo fare, e spesso pure malamente, che ordinaria amministrazione, nonostante loro si fregiano il petto dei "risultati" che hanno ottenuto (vedi dichiarazioni varie dell'assessore Giliberto): ma dove sono questi risultati? Sono IO, e con me moltissime persone di cui non conosco gli orientamenti politici, ad essere miope, o proprio questi risultati vantati sono più millantati che di fatto realizzati? Comunque stiano le cose, il Sindaco, il quale si riempie la bocca con autoacclamazioni di stima, farebbe meglio a sottopporre ai suoi concittadini la semplicissima domanda: ... E il modo naturale per sottoporre ai cittadini di Pachino questo quesito è il RITORNO ALLE URNE: se essi risponderanno positivamente a questo quesito, il dott. Barone ritornerebbe a governare la città sicuro del sostegno popolare; altrimenti A CASA, CON I FALLIMENTI SUL DOPPIO VERSANTE DELLA POLITICA E DELLA CAPACITA' AMMINISTRATIVA E DI GOVERNO!!!! Facciamo in modo che la politica ritorni al centro delle attività del Palazzo Comunale! Un cordiale saluto, da quel di Torre Fano, Nofrio Conti Cittadino!
IL RIBALTONE E' DA BARACCONE: E LE CONSEGUENZE POLITICHE SI VEDONO.
E' molto improbabile che il Sindaco si dimetta. Anzi è incongruo e non possibile visto che all'interno dell' ampia maggioranza di cui dispone in Consiglio si sono di fatto raggiunti e consolidati gli accordi di potere che prima apparivano troppo dilatati dalla ampia maggioranza di cui disponeva. Erano troppi a pretendere i pochi posti disponibili in giunta. La cosa che interessa ,nella realtà, è "l'opposione di maggioranza" che si è venuta a creare.Quale omogeneità potrà avere???? Secondo me nessuna....( e per Alleanza Nazionale si apre un percorso molto delicato a cui dovrà dare fondo a tutte le sue prerogative di sopravvivenza) Se è vero che le elezioni sono state vinte con il suo contributo determinate (Alleanza Nazionale) e anche vero che questa è la forza che ha saputo dare visibilità reale all'amministrazione di Pachino. Su quali basi farà opposizione visto che ne ha condiviso i programmi e le aspettative piu' importanti???? Le ultime elezioni Provinciali hanno spostato significativamente l'assetto politico della Provincia Regionale facendo emergere L'UDC a vera forza per il futuro assetto politico del futuro. La vera sconfitta è del Sindaco, a cui la legge ha attribuito precisi poteri: ed invece,anticipando il divenire proporzionale che si intravvede all'orizzonte, si è messo nella stessa condizioni dei Sindaci degli anni 80( uno ogni sei mesi). Per questo ne ho chiesto le sue dimissioni. Per avere tradito i principi della legge elettorale ed avere smentito nei fatti e nei comportamenti i poteri che la legge gli conferiva come Sindaco. Gli assessori sono passati da suoi collaboratori di fiducia: a "fiduciari" per la continuazione della sua Amministrazione. Un vero ribaltone da baraccone e ricatto politico morale a cui il Sindaco non si è saputo sotrarre...E di conseguenza ne ribadisco la richiesta: Sindaco dimettiti: hai tradito la legge e i cittadini che ti hanno dato fiducia per la "formula elettorale" per cui ti hanno votato. E che hai tradito facendo tuo il principio "dei partiti" per cui non sei stato eletto... Da Pachino per sempre. Spiros