PACHINO - Si frantuma l'Udc. La riunione indetta dal coordinatore locale del partito Nuccio Cicciarella ha di fatto avuto un esito nefasto per i centristi rappresentati in consiglio dal capogruppo Paolo Dipietro. All'incontro hanno partecipato gli iscritti ed i simpatizzanti del partito che hanno voluto come interlocutore solo il capogruppo e non gli altri esponenti consiliari. L'esito non certo favorevole è stato annunciato dallo stesso Dipietro che ha dichiarato: "La richiesta della base del partito è finalizzata a che gli assessori dell'Udc ossia Valerini, Iacono e Capodicasa dessero le dimissioni al fine di spingere il sindaco verso un azzeramento. Viene infatti ritenuto che con l'uscita di Fi dalla giunta si debba procedere ad un radicale rimpasto. Il gruppo consiliare ad eccezione di Francavilla ritiene di fare una valutazione diversa e di mantenere l'appoggio al sindaco. Pertanto non sarà chiesto ai nostri assessori di lasciare la loro carica amministrativa almeno fino a quando il sindaco riterrà di andare avanti e di poter rattoppare questa maggioranza". La frattura è evidente e lo stesso gruppo consiliare non è coeso, dato che il vicepresidente del civico consesso sembra essersi schierato con la base del partito di centro. È ora da vedere chi uscirà vincitore da questo scontro interno se il gruppo che fa capo ai rappresentanti amministrativi o quello dell'attuale coordinatore rappresentato in consiglio dal solo Francavilla.
Ad essere avvantaggiato sembra il primo, data la forza consiliare, tanto che negli ambienti politici si vocifera la sostituzione dello stesso Cicciarella. La divergenza di idee sembra netta soprattutto alla luce delle dichiarazioni dell'assessore all'agricoltura, il centrista Nino Iacono che ha dichiarato: "Siamo fermi nell'intento di dare continuità all'operato ed al programma del sindaco. lasceremo il nostro incarico solo nel caso in cui il primo cittadino dovesse trovare una maggioranza di diverso orientamento, ma non mi pare che si vada verso questa direzione". Intanto ricomincia il totomaggioranza e conseguentemente il totoassessori. L'opzione che si affaccia come prevalente è quella di un allargamento della coalizione a quei componenti di An ed Udc che fino ad oggi non hanno goduto di un rappresentante che fosse loro diretta espressione. Va comunque appurato quanti siano effettivamente i consiglieri da surrogare nella coalizione. La maggioranza infatti potrebbe non formarsi e il consiglio rimarrebbe in perfetto equilibrio con 10 consiglieri di maggioranza e 10 di opposizione. Per questo sarebbe al vaglio l'ipotesi di nominare un assessore con delega ai lavori pubblici che potrebbe permettere l'appoggio esterno di esponenti di opposizione.
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 11-02-2005 - Categoria: Politica