L'uscita di Forza Italia spacca l'Udc "Via anche i nostri tre assessori"
PACHINO - (aru) Si spacca l'Udc a Pachino in relazione alla permanenza in giunta dei tre assessori Nino Iacono, Carmela Capodicasa e Roberto Valerini. Infatti, la base dell'Udc con in testa il vice presidente del consiglio comunale Salvatore Francavilla durante una riunione ha chiesto le immediate dimissioni dei tre assessori "centristi" presenti in giunta. Una posizione non condivisa dal capo gruppo consiliare dell'Udc Paolo Dipietro e dagli altri due consiglieri Giovanni Orlando e Tonino Di Stefano. "Durante l'ultimo incontro - afferma Dipietro - la base del partito e il consigliere Salvatore Francavilla hanno chiesto le immediate dimissioni dei nostri tre assessori vista l'attuale situazione politica all'interno della maggioranza dopo l'uscita di Forza Italia. Una presa di posizione - continua Dipietro - che io insieme agli altri due consiglieri comunali dell'Udc Tonino Di Stefano e Giovanni Orlando non condividiamo. Per questo continueremo ad appoggiare il sindaco Barone fino a quando esisteranno le condizioni per amministrare la città". Una rottura annunciata quella all'interno dell'Udc preceduta nei giorni scorsi dall'uscita dal partito dell'ex consigliere comunale Giuseppe Ciavola, che di fatto ha innescato l'attuale crisi politica in atto al comune di Pachino.
Con la presa di posizione dei tre esponenti "centristi", Sebastiano Barone incassa il loro appoggio in consiglio comunale in attesa di riaprire la "campagna acquisti" nel tentativo di mettere sù una maggioranza che gli consenta di poter continuare ad amministrare la città. Un'impresa che al momento appare difficile visto che oramai quasi tutti e venti i consiglieri comunali in diverse fasi hanno appoggiato questa amministrazione ottenendo la giusta visibilità per garantire il loro appoggio al sindaco Barone. Su questo punto interviene il rappresentante locale della "Margherita" Michelangelo Blandizzi che invita il sindaco a fare chiarezza spiegando ai cittadini quali consiglieri comunali lo avrebbero "ricattato" politicamente in cambio di posti per "amici e parenti". "E' bene che il sindaco Barone - afferma Blandizzi - faccia conoscere i nomi di questi signori per fare capire alla cittadinanza quali sono i veri motivi che hanno portato alla attuale paralisi amministrativa".