PORTOPALO - I rimorchiatori Torre Avolos e Sebastiano hanno disincagliato il cargo turco. Portopalo. Dopo oltre tre settimane è terminata la sosta forzata della nave turca Alican Deval. Ieri mattina, intorno alle 5,30, il cargo era già stato mosso in seguito all'azione congiunta di due rimorchiatori della società Augustea: Torre Avolos e Sebastiano. I due rimorchiatori hanno avviato l'azione di tiro, sfruttando a pieno le 130 tonnellate totali di bollard pull (il tiro a punto fisso). Sul posto si trovava anche un terzo rimorchiatore (Neftegaz 51) che ha collaborato alle fasi di disincaglio ma con un ruolo quasi irrilevante. La sensazione che stavolta tutto sarebbe andato a buon fine la si era avuta già nella tarda serata di mercoledì. Tra l'altro le continue riunioni operative, alla presenza dei vertici della Capitaneria di Porto di Siracusa, della società olandese Wijsmuller (che ha coordinato le fasi del disincaglio) e dell'Augustea, che ha fornito mezzi e personale per le operazioni (compresa la messa in sicurezza del bunker dalla Alican Deval ad una tanker-barge, per evitare rischi di inquinamento ambientale), avevano confermato una tendenza all'ottimismo. La fase decisiva è scattata nella notte tra mercoledì e ieri. I due rimorchiatori dell'Augustea, due mezzi costruiti nel 2004 nei cantieri ravennati Rosetti-Marino, rispettivamente di 381 e 325 tonnellate di stazza lorda ed in servizio nei porti di Augusta e Santa Panagia, sono stati convogliati all'Isola delle Correnti mercoledì scorso. Nella stessa giornata sono confluiti in zona anche gli altri operatori marittimi impegnati nelle operazioni: gli ormeggiatori del porto aretuseo, i barcaioli e la squadra antinquinamento della “San Giorgio”. Il via delle operazioni di disincaglio è arrivato alle 5 del mattino di ieri. Il tutto è stato agevolato dal peggioramento delle condizioni meteo-marine. In questo caso infatti si è avuto un supporto naturale nel far galleggiare meglio il cargo.
“Dopo mezz'ora si è avvertita la prima significativa rotazione della nave, di circa 90 gradi – afferma Domenico Taccone della società Augustea – un segnale chiaramente evidente che si era giunti al momento di disincaglio”.
Infatti poco prima delle ore 8 la Alican Deval veniva sbloccata e trainata a largo. Da registrare anche un ultimo imprevisto: il cavo del Neftegaz 51 che rimaneva imbrigliato sul fondo, creando i presupposti per un rientro della nave nella zona di incaglio, con una rotazione di circa 40 gradi. Tutto è andato alla fine per il meglio. La nave è stata quindi rimorchiata al porto di Siracusa dove oggi sarà sottoposta alla visita dell'ente di certifica (l'American Bureau), con un controllo fotografico dello scafo. Il tutto però è subordinato alle buone condizioni (visibilità) del mare, nel porto siracusano. Per il comune di Portopalo, su mandato del sindaco, le operazioni sono state seguite dall'esperto Alberto Rabito che aveva sollecitato, nei giorni scorsi, un pre-allerta del gruppo locale di protezione civile. Tutto, fortunatamente, è rientrato. Nel pomeriggio di ieri, infine, il comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, Antonino Munafò, ha abrogato l'ordinanza 11/2006, emessa in occasione dell'incaglio della nave turca. E' la conferma, anche da un punto di vista burocratico, che tutto è tornato alla piena normalità. Per l'equipaggio della Alican Deval l'ormeggio forzato all'Isola delle Correnti era giunto, finalmente, al suo epilogo.
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 24-02-2006 - Categoria:
Cronaca