«Mai e in nessun caso si è verificata la mancata realizzazione di quanto da noi annunciato su alcuna questione legata alla tutela del pubblico interesse, e riteniamo volgare e offensivo esternare pubblicamente dubbi circa le puntuali e circostanziate informazioni sulla bretella per Pachino». A dichiararlo all'unisono e con durezza sono il deputato nazionale Nicola Bono e l'assessore comunale Enzo Vinciullo sulle perplessità riferite alla realizzazione della bretella di collegamento tra l'autostrada Siracusa-Gela e Pachino. Un «progetto autostradale» lungo quarant'anni che non aveva previsto l'uscita per Pachino e un successivo adeguamento, secondo i due politici di An, avrebbe comportato il blocco dei lavori per anni. «Fu così - proseguono - che ritenemmo prioritario fare l'autostrada ed evitare una modifica certamente migliorativa, ma che rischiava di vanificare un'opera attesa da oltre trent'anni».
E si studiò la realizzazione della bretella «che non costituisce - affermano decisi Bono e Vinciullo - nessun allungamento del percorso rispetto all'ipotesi dell'uscita per il raggiungimento dell'autostrada». Proprio per questo motivo, assessore e deputato, sono fermamente convinti che dichiarazioni, firme e incontri non abbiano avuto alcuna seria consistenza, fino all'emanazione del decreto regionale che approva la realizzazione della bretella. Adesso «sostenere un progetto alternativo - dicono - serve solo a chi vuole sottrarci gli oltre 18 milioni di euro già stanziati per la bretella», finendo così per non vedere realizzare niente di tutto ciò. Infine, Vinciullo e Bono, precisano come l'assessore regionale Consoli «non sapeva nulla del decreto - concludono - perché lo stesso è stato emanato dall'assessorato regionale al Territorio e Ambiente. E non è vera l'opposizione alla bretella del comune di Noto, che ha invece espresso parere favorevole, seppure con specifiche prescrizioni, che in larga parte sono state accolte».
Luca Signorelli
Fonte:
LaSicilia.it il 01-10-2007 - Categoria:
Cronaca