La Coldiretti dà battaglia al bromuro

In considerazione del prossimo ritiro dal mercato del bromuro di metile, sostanza nociva ancora diffusa, seppure in misura decrescente nella coltura in serra, la Coldiretti, di concerto con il mondo universitario, «scopre» un prodotto alternativo, la cui innocuità è legata ad un uso meccanizzato. Si tratta del cosiddetto «tamifum», ossia di un prodotto composto dal metam-potassio e dal metam-sodio, il cui impiego sarà reso quasi completamente inoffensivo grazie a «mix-tiller, una» macchina di nuova generazione. «La ricerca di un prodotto che non lasciasse residui tossici nel terreno, e che, contemporaneamente, non venisse assorbito dalla produzione, - dice il direttore provinciale della Coldiretti, Antonino Gozzo - si è rivelata fruttuosa. Grazie ad un lavoro d'équipe, in cui hanno dato il loro contributo, Lorenzo Benvenuti, docente di meccanizzazione agraria di Padova, Gianpaolo Schillaci, del dipartimento di Ingegneria dell'Università di Catania, Silvio Balloni, ricercatore presso l'ateneo catanese e altri luminari del settore, è stata constatata la mancanza di effetti collaterali, se così si può dire, del prodotto in questione, purché nell'uso ci si attenga a precise prescrizioni». All'atto della distribuzione, infatti, occorrerebbe effettuare una rapida e omogenea incorporazione nel suolo seguita da un'energica compressione che impedisca o, quantomeno, ostacoli la diffusione in atmosfera del gas attivo.

Soltanto, con tali modalità, il gas attivo, riuscendo a permeare l'intero strato lavorato, può svolgere la sua azione fumigante, prima di raggiungere l'atmosfera, a carico di nematodi, miceti, infestanti. «Questi adempimenti, al momento inattuabili, saranno resi possibili da una irroratrice - interratrice. Ritengo che per l'orticoltore sia, ormai, indispensabile aprirsi alle nuove tecnologie. Per fare qualche altro esempio, le macchine baulatrici, ossia quelle utilizzate per formare delle aiuole rialzate rispetto al livello della campagna, permettono di creare un ambiente idoneo allo sviluppo della pianta, che, così, avrà minori necessità di trattamenti chimici. Anche l'impiego delle trapiantatrici è fondamentale. Infatti, la corretta messa a dimora delle piantine ne favorisce la crescita». Per verificare l'efficacia di tale pratica, giovedì alle 15 si terrà una prova dimostrativa in una coltivazione di contrada Santa Teresa Longarini. Alle 18, della stessa giornata, si svolgerà, presso la Coldiretti, un incontro con produttori e ricercatori». Il bromuro di metile è stato incluso nel protocollo di Montreal del 1997, in quanto sostanza ad elevato «Odp», ossia in grado di impoverire lo strato di ozono che ci protegge dalle radiazioni elettromagnetiche provenienti dal cosmo e pericolose per gran parte degli organismi viventi. Il divieto di impiego del bromuro di metile, entrato in vigore il 31 dicembre del 2004, ha previsto alcune eccezioni che con l'entrata dell'anno venturo, potrebbero essere eliminate.

lucia corsale
Fonte: LaSicilia.it il 12-09-2005 - Categoria: Economia

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