Far rivivere i fasti di aree come la Costa Smeralda o la Costa Azzurra anche sul litorale ibleo. In che modo? Identificando la costa iblea con un nome che possa diventare il simbolo di questa terra. La proposta lanciata lo scorso 23 luglio dal sindaco di Comiso, Pippo Digiacomo, diventa oggetto di dibattito. Una proposta, quella che il primo cittadino casmeneo aveva rivolto al mondo culturale e non solo della provincia di Ragusa, che diventa anche momento di confronto tra i vari rappresentanti istituzionali operanti sul territorio. Ma cosa aveva detto Digiacomo? «La nascita dell'aeroporto di Comiso - era stato spiegato dal sindaco di Comiso - imprimerà una fortissima accelerazione ai processi di sviluppo del settore turistico. Occorre quindi dare la possibilità di identificare in maniera chiara quella che è la nostra splendida riviera che va da Marina di Acate a Marzamemi con un nome che sia non solo rappresentativo del mare ma che sia anche associato al nostro altrettanto splendido entroterra. Io un nome ce l'avrei da proporre. Si tratterebbe di Costa Barocca. Lancio dunque questa idea e nel contempo mi rivolgo ai miei colleghi amministratori dei Comuni e della Provincia, nonché agli intellettuali e a tutti coloro che intendono intervenire a quello che non vuole essere un tormentone estivo, ma lo spunto per la creazione di quella che potrebbe diventare una grande occasione di sviluppo del turismo amplificata enormemente dalla presenza dell'aeroporto». Fin qui, dunque, la presa di posizione di Digiacomo. Che, nei giorni scorsi, in occasione dell'inaugurazione di un nuovo complesso turistico a Scoglitti, è stata sposata in toto dal sindaco di Vittoria, Francesco Aiello. «Dobbiamo lavorare in questo senso - ha detto il primo cittadino vittoriese - affinché l'idea della Costa Barocca possa diventare qualcosa di più di un'idea e possa rappresentare la sinergia di un sistema tra tutte le particolarità che questa terra riesce ad offrire, oltre alla bellezza della propria costa. Pensiamo ai percorsi eno-gastronomici, ai nostri monumenti, al liberty e al barocco, che possono costituire le facce della stessa medaglia. Bene ha fatto il sindaco di Comiso a lanciare questa proposta che si trasforma in una ipotesi su cui tutti assieme dobbiamo cercare di interagire».
Anche il sindaco di Ragusa, Tonino Solarino, dice la sua sulla Costa Barocca. «Si tratta certamente - spiega - di una idea molto suggestiva dal punto di vista del nome, chiaramente spendibile rispetto al marketing territoriale che si può adottare per il nostro territorio. Può avere una sua capacità di richiamo a patto, però, che la si riempia di contenuti. Ritengo che l'operazione si potrà concretizzare soltanto se si avrà chiara in mente l'idea complessiva da attuare». In controtendenza, invece, l'opinione del presidente della Commissione provinciale Turismo, Giovanni Occhipinti. «In proposito - dice - faccio un ragionamento molto semplice. Della Costa Barocca dovrebbe far parte l'intero litorale ibleo. Qualcuno, però, dimentica che alcuni tratti di questo litorale fanno i conti con degli impatti ambientali considerevoli legati all'installazione di impianti serricoli. Del resto, non si potrebbe neppure pensare alla smobilitazione dei suddetti impianti perché, se da un lato potenziassimo il comparto del turismo, dall'altro andremmo ad infliggere una rovente perdita ad un altro settore trainante qual è quello dell'agricoltura. Il mio pensiero, dunque, è quello di sollecitare un intervento più complessivo per potenziare le realtà già esistenti sul litorale, per qualificarle ulteriormente. Pensare ad oltre 70 chilometri di costa senza soluzione di continuità come un'unica identità significa non aver coscienza dei problemi reali e sollevare ipotesi che rischiano di rimanere soltanto nel campo dei sogni».
Giorgio Liuzzo
Fonte:
LaSicilia.it il 06-08-2004 - Categoria:
Cronaca