PACHINO - La crisi agricola è in questi giorni al centro delle attenzioni di tutti. Il primo cittadino, che cura anche le deleghe assessoriali all'agricoltura, è stato impegnato nei giorni scorsi nella ricerca di una soluzione per un problema ormai preoccupante. «I comuni della fascia trasformata, -ha detto Barone- cioè quelli che hanno basato tutta la loro economia sulla orticoltura protetta vanno da Portopalo fino a Gela ed anche fino a Marsala. «Questi comuni puntano dunque su una nuova attività che rappresenta il vero rilancio della loro economia, ma anche il posto di lavoro per circa 100.000 addetti in circa 15.000 aziende. «Rapportati nel nostro comprensorio abbiamo circa 5.000 addetti su 1500 aziende. Questa situazione di crisi non è certamente nata oggi, infatti da qualche anno si assiste ad un decremento del prezzo di vendita dei nostri prodotti che si stà sempre più attestando al di sotto del costo di produzione. «Difficile azzardare una spiegazione in quanto diverse sono le cause - ha continuato Barone -. Innanzi tutto la globalizzazione sempre più crescente del mercato che tende ad abbassare i prezzi a scapito della qualità e della zona di provenienza.
In secondo luogo l'inflazione dei prodotti sul mercato. «Il pomodoro di Pachino viene "prodotto" in tutta la fascia trasformata da Pachino a Marsala. La produzione anche in altre regioni di pomodoro "Pachino" o "tipo Pachino" certamente non beneficia. I mezzi di informazione, molto potenti ed agguerriti, danno un'informazione negativa ai consumatori, ed oggi la crisi delle famiglie vede nel settore dell'ortofrutta il responsabile del caro vita. Sicuramente poi c'è la recessione economica. È diminuito il potere di acquisto delle famiglie che cercano di selezionare i loro acquisti togliendo quelli non indispensabili e poi la concorrenza di paesi quali Marocco, Tunisia ed Egitto dove la manodopera costa meno. A tutto ciò si aggiunge il riconoscimento comunitario dell'Igp pomodoro di Pachino che non è riuscito ad imporsi ed evitare che il pomodoro di Pachino segua le stesse sorti di tutti gli altri pomodori presenti sul mercato. Intanto prosegue la mobilitazione del comparto.
Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 03-10-2004 - Categoria: Economia
Mi permetto di intervenire sull'argomento, partendo subito dalla scaletta delle altrui riflessioni sulle cause della crisi attuale e per dare un contributo alla discussione.
Ho diviso le argomentazioni per punti per poter essere più chiaro nell’ esposizione:
0)Mercato globale e “globalizzazione” e Fondi strutturali per lo sviluppo dell'Agricoltura.
Leader+Patti, patticelli e pattuna: a favore di chi?
Politica Regionale
Sono passati quattro anni dall'avvio del programma comunitario per gli incentivi all’ agricoltura per lo sviluppo e la ricerca di forme economiche innovative e per diversificazione produttiva in agricoltura. Cosa ha fatto finora questa regione lo si può leggere nell'articolo di oggi pubblicato nella "La Sicilia" da Mario Centorrino: quasi zero!Sono stati spesi solo il 14.5% del totale dei fondi glogali a disposizione della Sicilia.
Politica Provinciale
I fondi che ha utilizzato il GAL Eloro come sono stati spesi? cosa hanno creato: nulla. Sono stati distribuiti in forma clientelare a vari imprenditori e sono serviti per fare la campagna elettorale del presidente.
La stessa fine faranno gli altri fondi a disposizione! Cosi anche quelli del Patto Eloro-Vendicari ecc. ecc.
1)- Recessione economica
La recessione economica c'è ed è molto grave. E l’aumento del prezzo del petrolio peggiora ed amplifica la lenta politica fatta dall’ Italia e dalla regione siciliana. Ma se guardiamo all' Europa e ai paesi confinati, Francia, Germania ecc.: l'Italia è l'ultima per una serie di fattori. Il primo è la poca affidabilità che ha questo governo a livello europeo e quasi vicina allo zero. Per come è stato gestito il rapporto con la comunità europea e cosa si è fatto per favorire una maggiore integrazione visto che questo governo ingloba forze tipo Lega che vorrebbero un altro percorso per questa Italia. La seconda è che mentre altri paesi fanno a gara per fare affari con, la seconda potenza mondiale, la Cina, la cui capitale e Pechino: l'Italia è soltanto al 23 posto nella graduatoria nei rapporti e scambi commerciali con questo paese emergente a livello mondiale. Il quale, forte della sua capacità di sviluppo e despansione oggi: presta fondi e denaro anche agli americani.
Tutte queste altre voci sono solo scuse della inconsistenza di una classe politica nazionale,regionale e locale che ancora una volta perpetua questo triste costume regionale di totale inaffidabilità per la gestione della cosa pubblica: perpetuando la classica e conosciuta politica clientelare. Che alla primo avviso di crisi: rimane scoperta e con le mani nella marmellata senza la famosa foglia di fico di protezione.
Gli spagnoli hanno speso bene i fondi strutturali europei per lo sviluppo dell'agricoltura ed oggi producono a costi competitivi.
2)- Eccedenza di prodotto sul mercato
Le offerte sono diversificate nella forma e nel colore del prodotto: ma in periodi di crisi si compra quello che costa meno!
3)- Concorrenza di paesi nord africani
Quando c’è da prendersela con qualcuno, il più debole è l'ultimo arrivato è sempre quello più bersagliato e diventa capro espiatorio e cortina di fumo nell'individuare chi è il vero nemico dell’economia regionale.
4)- Il marchio di qualità IGP è un potente strumento di tutela e di garanzia del prodotto, ma non basta!
Il marchio e ipg sul "ciliegino" sta come l'Unesco sta al barocco siciliano.In tempo di crisi economica e di recessione: non conta nulla.
E’ solo un fregio che non porta nessun valore aggiunto.
Anzi,in tempo e periodo di crisi economica: si associa mentalmente a qualcosa che non ci si può permettere di comprare per il prezzo.
Ho meglio: è distintivo di un prodotto di qualità quando l’economia tira ed è solida e la gente non è costretta a fare per bene i conti per arrivare alla fine del mese.
Cosi la vedo e cosi la dico.