PACHINO - E' giunta finalmente all'epilogo la crisi politica che ha attanagliato l'amministrazione. La soluzione in effetti era già nell'aria nei giorni scorsi, ma dagli incontri dei leader politici non era stato ufficializzato ancora nulla. I partiti che sostengono il sindaco Barone hanno ritenuto opportuno non concedere la maggiore visibilità richiesta ad An, per cui la coalizione governativa rimarrà immutata sotto le insegne di Fi, dell'Udc e di Rinascita. Nulla quindi muta nell'assetto governativo, nonostante le accuse di fine gennaio da parte della lista civica agli alleati e delle logiche di spartizione denunciate. I partiti hanno deciso che gli otto mesi di continue fibrillazioni non hanno portato alla necessità di modifiche sostanziali, per cui è stato ritenuto opportuno ripartire dalle posizioni già consolidate. In realtà la soluzione faticosamente trovata dai coordinatori del centrodestra non sembra raccogliere molti entusiasmi neanche fra i componenti principali della Cdl. Per Nello Santoro, (Fi) rimane l'esigenza di mettere dei puntelli alla coalizione di maggioranza che continua a scricchiolare. I nuovi sostegni erano stati individuati nei consiglieri di An, ma «non posso che prendere atto che gli altri partner amministrativi ritengono non presenti le condizioni per un ritorno in giunta del partito di Fini.
In una logica di maggioranza, - continua Santoro - se due forze su tre assumono una posizione contraria, non possiamo che adeguarci a questa volontà. Riguardo alle maggiori garanzie chieste da Rinascita con la firma di un documento, ribadisco che la lealtà amministrativa Fi la ha sempre dimostrato sul campo per cui non ritengo opportuno garantire per nessuno». La decisione di ricompattare la coalizione potrebbe però non essere l'atto conclusivo, ma rischia di aprire scenari nuovi e più complessi. Va tenuto infatti conto della posizione assunta a livello provinciale dal coordinatore di An, Cammisuli che ha già espresso la volontà di portare sul tavolo provinciale la vicenda pachinese. A fargli eco è il coordinatore cittadino del partito di destra Rotta che parla di farsa andata in scena con la complicità di tutti i partiti. «Siamo stati al gioco fino alla fine, -afferma - perché era nostro intendimento smascherare chi vuole continuare a non amministrare Pachino. Con l'operazione compiuta non si risolve il problema della crisi che continua ad essere la mancanza di una maggioranza che sostiene il sindaco».
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 28-02-2004 - Categoria: Politica
LA CRISI E' CHIUSA MA TUTTO RESTA COME PRIMA.
Ricolloco in questo articolo il mio commento sulle pietre..Se se buono e ti tirano le pietre....Qualunque cosa fai.... sempre in piena crisi resterai......
"non potendo piagere non ci resta che ridere"
Ma intanto qualcuno......
Gesto vandalico e non condivisibile in nessuna maniera....
Riflettendo da distanza di 900 km in linea d'aria dal ginepraio politico di Pachino....Una ipotesi prende piede e consistenza nella normale riflessione. E se fosse qualcuno che si è stufato dal perdurare della crisi comunale. La quale vede impegnati gli amministratori locali a contendersi solo il potere della sedia? Se fosse qualcuno che davanti all'evidente fallimento della cosa pubblica trovasse in questi gesti vandalici una forma di ribellione allo strapotere di pochi e ben individuati "politici" locali????Amministratori e politici che hanno perso ogni forma di rossore di fronte alla pubblica opinione ai cittadini e se vogliamo anche dalla legge.Uomini senza parola. Banderuole in balia dei venti.Capaci di vendersi tutto pur di rimanere attaccati alla agognata sedia... I cittadini invocano e chiedono una normale amministrazione e loro che fanno: continuano a fare riunioni sul nulla. La chiesa è intervenuta ma senza alcun potere di convincimento e induzione al discernimento verso questi amministratori e politici comunali. Ripeto, sono atti non giustificabili in nessuna maniera e in alcun modo: ma il perdurare degli atti mi induce a non escludere questa ipotesi investigativa...........Alla fine si sà...Ogni popolo si merita i suoi rappresentanti.La politica li costretti a chiedere da sempre: trasformando i diritti in favori....E' dunque ora tutti( ma non tutti) a chiedere favori a fare l'elemosina per avere qualcosa in cambio. Uomini che hanno perso come amebe la spina dorsale.Intellettuali da strapazzo che si sono trasformati in pennivendoli del potere..I luoghi non hanno memoria ...Le persone, cosidette normali, fanno del tutto per dimenticare quello che sono state e quello che sono divenute. E se qualcuno gli ricorda cosa erano: viene odiato....E' normale.....E la vita....Ma avete letto bene cosa scriveva Vitaliano Brancati???? O forse è questo il vero motivo dello stravolgimento e cambiamento del finale delle sue commedie?????? Cordiali Saluti. Spiros.