PORTOPALO - La Dc portopalese scioglie a sorpresa ogni indugio e annuncia ufficialmente il proprio candidato a sindaco per le amministrative di quest'anno. Si tratta del medico Cettina Gozzo, personaggio molto conosciuto e stimato a Portopalo.
Nel corso di un vertice politico, a cui hanno preso parte oltre alla Gozzo e al marito Emanuele Cimino (personaggio di esperienza in ambito politico locale e che in passato ha ricoperto la carica di sindaco) anche Santi Nicita, Giuseppe Mirarchi e Paolo Deluca. Il partito di centro ha di fatto avviato la campagna elettorale: «Di sicuro quella della Gozzo - afferma Mirarchi - si presenta come una candidatura autorevole e di tutto rispetto, considerato l'alto spessore morale e professionale della nostra candidata». Ma come si collocherà questo gruppo compattatosi attorno alla Gozzo? «La nostra è una candidatura di centro che guarda ai due poli, ma con un progetto ben preciso - aggiunge Mirarchi - e quindi siamo disponibili a parlare con tutti coloro che vorranno affrontare la campagna elettorale.

Certo il panorama attualmente non è molto incoraggiante poiché da un lato sembra che tutto sia stato già deciso e dall'altro, è il caso dell'attuale maggioranza, c'è ancora da sciogliere il dubbio legato alla ricandidatura di Cammisuli». Il prossimo obiettivo è la definizione della lista che dovrà appoggiare la dottoressa Gozzo. «Alcuni nomi li abbiamo già - prosegue Giuseppe Mirarchi - ma è ovvio che in questa fase è ancora prematuro parlare dei sostenitori di questo progetto». Quali le possibili alleanze? «Avremo anche qualche elemento della sinistra locale - conclude l'esponente della Dc - ma questo non vuol dire che non sonderemo il terreno per un possibile dialogo con il centrodestra dove vediamo persone certamente all'altezza della situazione». Dopo quella di Giovanni Lupo dunque la candidatura di Cettina Gozzo rende già molto interessante la situazione pre-elettorale. Dalla maggioranza, infine, arriva l'appello all'unità del centrodestra rilanciato dal forzista Agostino Campisi.

Sergio Taccone