PACHINO - È di nuovo al collasso la discarica pachinese di Coste Sant'Ippolito dove ormai da tempo viene riversata la spazzatura raccolta non solo nel comune di Pachino ma anche quella di altre città vicine che, a seguito di un'ordinanza del Prefetto, sono state autorizzate ad utilizzare il posto di stoccaggio. La discarica di Coste Sant'Ippolito durante lo scorso inverno venne chiusa perché ormai al collasso e la ditta per la raccolta rifiuti fu costretta a scaricare altrove. A seguito di alcuni lavori fatti eseguire dall'amministrazione e del periodo di inattività, il livello di riempimento si abbassò rendendo così possibile procedere ad ulteriori abbancamenti e dunque allo stoccaggio di altra immondizia. Il Prefetto revocò l'ordinanza di chiusura e tutto ritornò alla normalità. Da alcuni mesi a questa parte però altri comuni sono stati autorizzati a smaltire i rifiuti solidi a Coste Sant'Ippolito con l'effetto di un rapido riempimento della discarica che oggi urge di nuovi interventi di ampliamento perché ormai satura. Peraltro al momento i comuni vicini non hanno versato alcun rimborso alle casse comunali pachinesi per l'utilizzo della discarica nonostante le parcelle siano state presentate. Un problema in più dunque che si aggiunge al già onerosissimo appalto per la gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Del problema si sta occupando il commissario straordinario del comune Carlo Turriciano che martedì scorso ha incontrato il Prefetto Alecci.
«Ho avuto un incontro istituzionale con il Prefetto, -ha affermato Turriciano- innanzi tutto per il doveroso saluto istituzionale dato che per qualche mese sono stato posto alla guida del comune di Pachino, nel frattempo però ho colto l'occasione per fare presente la situazione della discarica che non è in condizioni di sopportare ancora il carico di altri comuni vicini». Il problema discarica comunque sembra essere legato a doppio filo con la questione economica in cui versa il comune. Da un lato infatti l'ampliamento della discarica a spese di Pachino comporterebbe un esborso che al momento la casa municipale non può permettersi, dall'altro si verifica una assenza di entrate. I comuni vicini infatti non versando gli oneri di utilizzo producono un mancato introito che potrebbe essere utilizzato sia per le spese di ampliamento che per altre necessità. Il recupero crediti dunque sembra essere una via obbligata per rimpinguare le casse comunali. Una strategia su cui è d'accordo anche il difensore civico pachinese che sta elaborando una proposta da presentare ufficialmente al commissario Turriciano dopo l'istanza già presentata nelle settimane scorse relativa al censimento delle proprietà comunali e della verifica circa le eventuali passività che esse comportano. Pare comunque che il comune vanti crediti ingenti nei confronti degli enti vicini.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 23-12-2005 - Categoria: Cronaca