PACHINO - Si riaccende il dibattito sulla ferrovia Noto-Pachino grazie ai fondi Por 2007-2013 che prevede la trasformazione in piste ciclabili di 13 linee ferroviarie da cui ricavare delle greenways. Tra queste potrebbe esserci anche la Pachino-Marzamemi-Vendicari-Noto. Esisterebbero inoltre degli studi volti ad appurare la possibilità di un ripristino dell'intera tratta ferroviaria con dei trenini a bassa velocità, studi che sarebbero stati commissionati dall'ente ferroviario, ma delle quali non si hanno notizie certe circa le ipotesi di fattibilità. Di certo c'è tuttavia un risveglio di quelle che un tempo erano le Ferrovie dello Stato sui beni immobili di quelli che oltre vent'anni fa furono considerati dei rami secchi da tagliare perché divenuti antieconomici. La vecchia stazione ferroviaria di via Pietro Nenni a Pachino è stata recentemente messa in sicurezza dall'ente Ferrovie, e ciò allo scopo di preservarne il valore. Dopo 25 anni di completo abbandono, gli enti proprietari si sono ricordati di quei rami secchi che potrebbero ancora rappresentare un capitale da valorizzare e sfruttare. Una ditta nei giorni scorsi ha provveduto a recintare l'immobile principale provvedendo a murare tutte le aperture.
Ad essere lasciata in funzione è stata solo una porta laterale per permettere l'accesso all'immobile che fino a qualche mese fa era occupato da alcune persone che lì vivevano ed avevano avviato persino delle attività commerciali e di allevamento. Del tutto inutilizzabili invece i magazzini merci i cui tetti sono in gran parte crollati e le strutture possono ormai essere considerati dei ruderi. Quasi intatta invece la stazione di Marzamemi, ove si presentano ancora integre le banchine di arrivo. Si tratta certamente di un patrimonio immobiliare di rilevante portata, e che solo valutazioni avventate hanno portato a far rovinare. La stessa decisione di chiudere la ferrovia, nel lontano 1986 quando ancora il boom dell'agricoltura pachinese non era neppure immaginabile, specialmente a seguito dello sviluppo realizzato, forse può essere definito azzardato soprattutto alla luce di un piano di dismissione che si è rivelato un piano di abbandono. Ora l'idea delle greenways. Insieme alla Pachino-Vendicari (la ferrovia attraversa quasi per intero la zona archeologica Cugni, e la riserva naturalistica con panorami mozzafiato) potrebbero essere convertite a piste ciclabili la Caltagirone-Piazza Armerina-Dittaino, la Siracusa-Ragusa-Val d'Anapo, e la Castelvetrano-Ribera.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 18-03-2009 - Categoria:
Cronaca