PACHINO - È sfociata in una grande manifestazione con un lungo corteo conclusosi in piazza Vittorio Emanuele, la protesta organizzata dal «Movimento dei Forconi» e da «Forza d'Urto». In una città rimasta paralizzata dalla completa chiusura degli esercizi commerciali, compresi quelli che distribuiscono beni di prima necessità, i manifestanti hanno dato vita a un corteo che si è snodato per le vie cittadine, partendo dalla zona dei mercati generali e conclusosi in piazza Vittorio Emanuele. Secondo i dati forniti dal commissariato di Ps, i manifestanti scesi in piazza erano oltre 5.000, molti di più invece secondo le stime degli organizzatori. Un movimento di protesta, quello che fino ad oggi sta bloccando la città, cresciuto con il passare dei giorni e che ha coinvolto tutte le categorie di lavoratori. È infatti passato il messaggio che il problema dell'agricoltura e dell'aumento dei costi di produzione interessa anche gli altri settori, solo apparentemente svincolati dagli andamenti dei mercati ortofrutticoli, ma in realtà interessati poiché se c'è benessere ne beneficiano tutti, mentre di fronte alla crisi imperante tutti sono penalizzati. Per questo al corteo hanno partecipato tutti, dai braccianti agli imprenditori, dai commercianti ai liberi professionisti. Il corteo è stato poi colorato anche dagli studenti che con slogan e striscioni hanno animato la manifestazione. In piazza Vittorio Emanuele è stato anche contestato il sindaco Paolo Bonaiuto che pure fino a quel momento aveva preso parte al corteo solidarizzando con i manifestanti.
Un gruppo di persone, subito bloccato dagli agenti del commissariato di Ps, ha cominciato a inveire contro il primo cittadino, tanto che lo stesso ha preferito allontanarsi. «Nonostante l'intemperanza di qualcuno - ha affermato il primo cittadino - non possiamo che essere con coloro che stanno manifestando tutta la loro rabbia per una situazione divenuta insostenibile. Ci sono categorie sul lastrico, e come sempre la mia amministrazione è vicina al mondo dell'agricoltura che, ormai da anni, mostra segnali di disagio per un mercato che penalizza eccessivamente i produttori». Nel corteo pure il segretario cittadino della Cgil, Antonio Armone: «Come sempre la Cgil è vicina a chi protesta e ai più deboli - ha affermato -. Come sindacato siamo già scesi in piazza ben 11 volte, e per questo siamo stati criticati. Le proteste di oggi dimostrano che avevamo visto giusto». In piazza Vittorio Emanuele a prendere la parola è stato padre Giuseppe Di Rosa, anima dei vari gruppi agricoli cittadini e anello di congiunzione con il Movimento dei Forconi di Avola. Duro il monito venuto da Don Di Rosa: «Questa manifestazione - ha affermato il sacerdote - serve per unire le varie categorie e per chiedere una economia più umana che va al di là degli interessi dei singoli». Rivolgendosi alla folla, Di Rosa ha affermato: «La politica vi ha completamente traditi. I politici stanno tutti molto bene e sono distratti da altri interessi, al servizio dei banchieri. Questo modo di procedere deve finire, poiché la politica ha tolto ai giovani il loro futuro, e anche i sindacalisti si preoccupano dei loro stipendi. Cosa accadrà dopo Monti?». Poi padre Di Rosa ha sottolineato la contraddizione legata al caro carburanti con i costi più alti proprio in Sicilia che è regione dove viene raffinato il 30% del greggio nazionale, e si è rivolto alle agenzie di riscossione crediti: «Basta con le cartelle esattoriali - ha affermato -. E' necessario bloccare il debito messo a ruolo e chiedere il controllo dei prodotti ortofrutticoli per non confondere i prodotti cinesi con quelli di Pachino. Ma soprattutto, quando andate a votare, votate persone degne». Questa mattina è prevista l'ultima giornata di protesta proclamata dal movimento Forza d'Urto, anche se non si esclude che i disagi possano continuare sull'onda della manifestazione. In città, scarseggiano ormai carburanti e generi alimentari.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 19-01-2012 - Categoria:
Cronaca