PACHINO - "L'opposizione consiliare butta l'acqua sporca con tutto il bambino. La Margherita non parteciperà più ad alcuna riunione con le altre forze di opposizione". È questa la veemente reazione di Michelangelo Blandizzi, coordinatore del partito di Rutelli a Pachino dopo la decisione delle forze di opposizione che costituiscono ormai un'ampia maggioranza numerica, di non votare i punti all'ordine del giorno nella riunione del civico consesso. "L'opposizione in questa maniera rema contro la città. Il bilancio consuntivo, unico punto politico poteva essere tranquillamente bocciato, ma gli altri punti andavano certamente esaminati. In questo modo non si rispettano gli accordi programmatici che erano stati presi". Si consuma così una frattura in seno alle forze di opposizione, unite nell'anti-Barone, ma divise nei progetti e nei programmi futuri. Gli interessi della gente vanno salvaguardati, -ha continuato il coordinatore della Margherita pachinese- e gli atti sospettabili di illegittimità vanno certamente bocciati ma gli altri bisogna esaminarli. D'altra parte i capigruppo hanno il potere di istituire delle commissioni di inchiesta.

Poi Blandizzi invita ancora una volta il primo cittadino alle dimissioni immediate, sostenendo che gli restituiranno la serenità forse perduta a causa delle continue pressioni psicologiche di chi è chiamato ad amministrare una città in condizioni precarie. Inoltre per Blandizzi ci sono i tempi tecnici per andare alle urne già in novembre chiedendo alla Regione di essere accorpati alla sessione straordinaria concessa per la città di Messina. La Margherita poi rivendica la funzione di alternativa all'attuale maggioranza definita "di quattro compari" poiché si sta tentando di costruire una forza di aggregazione fermo restando l'appartenenza all'Unione alla Regionali e Nazionali. Blandizzi insomma rilancia ancora una volta una aggregazione centrista.

Sa.Mar.