La marineria si è fermata

La marineria si è fermata PORTOPALO - Bloccata l'area portuale. Una parte della marineria portopalese ieri mattina è scesa a manifestare al porto. S'inasprisce in questo modo la protesta dei pescatori per il caro-gasolio. Una cinquantina di persone in tutto hanno protestato, in attesa dell'incontro con i vertici del governo regionale. Gran parte della categoria, pur condividendo la protesta, è rimasta a casa. Il primo capannello di persone si è formato sin dalle prime ore dell'alba, aumentando con il passare delle ore. «Stanchi di essere presi in giro»: era questa la frase contenuta in uno striscione dove campeggiava un polipo con un cappio stretto attorno al collo. Un camion blocca una delle vie d'accesso all'area portuale; nelle vicinanze si nota la presenza dei vigili urbani e delle forze dell'ordine. «L'aumento del costo del carburante ci sta strozzando tutti», afferma Antonino Marina, giovane pescatori sceso al porto a manifestare. In uno stand, piazzato in mezzo alla strada, proprio all'imbocco dell'area portuale, alcuni marinai ed armatori evidenziavano un secondo striscione: «La via della salvezza». Volti sfiduciati e preoccupati: il presente dei pescatori è difficile, il futuro indecifrabile. Tanti padri di famiglia temono di perdere il lavoro.

Il telefonino del presidente di Assopesca Portopalo, Attilio Nardo, suona in continuazione ed attorno a lui c'è sempre un gruppo di iscritti dell'associazione di categoria in attesa spasmodica di qualche novità positiva. C'è il pieno raccordo con le altre marinerie siciliane che hanno fatto fronte comune poiché senza coesione la protesta sarebbe stata inutile. Del resto, la crisi colpisce tutti indiscriminatamente. Il consigliere comunale Elivio Taccone, in veste di addetto del settore pesca, afferma: «Sono qui dalle 5 di stamattina. Speriamo di ottenere subito un incontro con l'assessore regionale alla pesca». Santino Burgaretta, esponente di punta della locale associazione pescatori «San Francesco di Paola», poco distante ascolta e aggiunge: «L'incontro con l'assessore regionale ci sarà e in tempi brevissimi». Di pomeriggio trapela un'indiscrezione: forse già oggi pomeriggio i pescatori siciliani saranno ricevuti dall'assessore regionale alla pesca. Il grido di dolore dei lavoratori del mare è unanime; il crollo della redditività delle loro imprese di pesca, collegato soprattutto all'aumento vertiginoso del carburante, è la prima fonte di preoccupazione. Il vicesindaco Michele Taccone aspetta l'esito dell'incontro tra il ministro Zaia e gli assessori regionali alla pesca. «Dopo questo vertice – afferma Taccone - vedremo che piega prenderanno le cose». Qualcuno, dopo giorni di sciopero, l'altro ieri ha deciso di tornare a lavorare ma l'adesione allo sciopero, all'interno della marineria portopalese, è stata molto elevata anche per quanto riguarda le imbarcazioni della piccola pesca. «Speriamo che tutto questo serva a qualcosa», afferma un lavoratore seduto nei pressi dell'area dei cantieri di alaggio. Un pescatore, in assenza di risposte adeguate da Palermo e Roma, arriva a prospettare persino il blocco dello Stretto di Messina. La speranza, anche qui, è l'ultima a morire.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 12-06-2008 - Categoria: Economia

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