La micro e media impresa faticano a fronteggiare la concorrenza
PACHINO - La micro e media impresa rischiano grosso di fronte alle calamità e stenta a fronteggiare la concorrenza spietata delle grandi aziende. È l'allarme lanciato dal portavoce del comitato dei serricoltori di Pachino Giorgio Morana che nei giorni scorsi ha partecipato ad una assemblea di piccoli produttori svoltasi a Pozzallo. «Alcuni produttori stanno chiudendo bottega, -ha affermato Giorgio Morana- lasciando le serre in stato di abbandono. Gli agricoltori da imprenditori si stanno trasformando in braccianti evidenziando la fase di piena recessione economica. Il rischio è relativo proprio alle imprese a conduzione familiare che soffrono per prime i cambiamenti delle condizioni del mercato». Secondo il portavoce del comitato dei serricoltori le circa 350 mila imprese siciliane a conduzione familiare nell'immediato futuro dovranno fronteggiare la commercializzazione dei prodotti esteri per cui ci si dovrà organizzare a dovere. «Pachino, -ha continuato Morana- si prepara alle elezioni amministrative per ridare un sindaco alla città. Stanno nascendo nuovi partiti e liste civiche, ci sono progetti di unione e tante belle parole. Ma quale futuro questi signori hanno pensato per l'agricoltura? Nessuno ne parla.
Nessuno di coloro che spesso si rivolgono alle imprese agricole che sono viste come bagaglio di voti ha al momento tirato fuori uno straccio di programma chiarendo le proprie strategie per salvare il comparto agricolo che a Pachino è costituito per la maggior parte delle micro e medie imprese, cioè proprio le più deboli». Morana avanza una proposta. «E' necessario unire le nostre forze, non c'è altra soluzione. I centri di confezionamento devono organizzarsi per contrapporsi alla domanda della grande distribuzione e valorizzare i prodotti ortofrutticoli. Solo in questo modo si può tentare di competere ed avere delle certezze per il futuro. Spesso, -ha continuato il portavoce del comitato dei serricoltori- chi ci rappresenta non comprende la realtà ed i bisogni. Basti pensare che sono stati stanziati 20 milioni di euro per la costruzione di un campo da golf nella provincia di Ragusa mentre il settore agricolo è in piena crisi». L'appello all'organizzazione giunge in un momento delicatissimo per l'economia locale. Le condizioni meteo hanno messo in evidenza tutta la fragilità del comparto costantemente sull'orlo del collasso. Le istituzioni purtroppo si rivelano sempre più lontane e non colmano il gap strutturale, vero handicap dell'economia e della commercializzazione. Ieri i tir carichi di prodotti agricoli preferivano percorrere la Ragusa-Catania piuttosto che la Siracusa-Catania giudicata troppo pericolosa dopo i violenti nubifragi dei giorni scorsi. È questa la vera emergenza che le istituzioni dovrebbero risolvere per aiutare l'economia agricola.
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 15-12-2005 - Categoria: Cronaca