Eternit, carcasse di elettrodomestici, materassi, materiale di risulta e residui di olio lubrificante. Le Guardie ittiche, realtà operante all'interno di «Enalcaccia, Pesca e Tiro» di Siracusa, sezione di Pachino e Portopalo di Capo Passero, hanno documentato la presenza di alcune discariche abusive sparse nel territorio, tra Contrada Torre Fano, in territorio pachinese, e l'area portuale di Portopalo.
Il quadro è a dir poco desolante. Immediate sono partite le segnalazioni alla Procura della Repubblica di Siracusa e per conoscenza al commissariato pachinese di polizia e ai sindaci di Pachino e Portopalo. «In contrada Torre Fano - afferma Franco Montalto, comandante delle Guardie ittiche di Pachino e Portopalo - abbiamo riscontrato e fotografato, in una strada di servitù, la presenza di pannelli di Eternit e materiale di risulta, spesso celato parzialmente dalla vegetazione». Stessa situazione, se non più grave, in contrada Cavarra, in territorio di competenza del Comune di Portopalo. «Abbiamo constatato - spiega Corrado Lupo, vicecomandante delle Guardie ittiche - una discarica abusiva in un terreno privato, con cumuli di bottiglie di vetro, Eternit danneggiato, elettrodomestici, bauli rotti e plastica di serre». L'attenzione del nucleo di controllo della Guardie ittiche si è concentrata, quindi, su un pozzo profondo segnalato, ma non messo in sicurezza. «Al suo interno - sottolinea Franco Montalto - ci sono pannelli di Eternit e pvc e questo determinerebbe il rischio di inquinamento della falda acquifera».
La situazione rilevata in contrada Cavarra sembra peggiore rispetto a quella riscontrata a Torre Fano. «Siamo allo scempio - aggiunge Corrado Lupo - poiché chi abbandona a cielo aperto pannelli contenente amianto mette a repentaglio la salute di pubblica. Tutti sono a conoscenza dell'altissimo rischio derivante dalla inalazione di spore di amianto». Le relazioni sono arrivate nelle sedi competenti.
Spostandosi al porto, il quadro è ancor più desolante. E purtroppo non è una novità. L'intero molo di Levante presenta almeno cinque punti dove sono stati ammassati, senza alcun rispetto in materia ambientale, bidoni di olio lubrificante. In diversi punti, il liquido nero è uscito fuori, finendo in mare, come confermato da scie inequivocabili. In questa area si sono registrati vari interventi di pulizia da parte del Comune ma tutto, poco tempo dopo è tornato come prima.
«Purtroppo, è la conferma dell'inciviltà di tante persone - afferma Franco Montalto -; non c'è dubbio che si tratti di materiale utilizzato per la pesca. Non c'è da parte nostra alcun intento di colpevolizzare l'intera categoria di pescatori, ma è innegabile che questo scempio è ascrivibile a pescatori». Oltre ai residui di olio lubrificante, è possibile notare anche cumuli di cime e cavi danneggiati. Uno, addirittura, ostruiva parte della strada. «Di sera qualcuno corre il rischio di trovarselo di fronte transitandovi con un'automobile. Ci chiediamo - afferma la guardia ittica Corrado Lupo - se non sia il caso, da parte dell'autorità marittima, di potenziare i controlli visto lo scempio esistente». Servono interventi immediati sul molo di Levante. Non sarà il primo né probabilmente l'ultimo, data la scarsa sensibilità ambientale sopra descritta. Montalto e Lupo aggiungono: «Qualcuno ci vede con fastidio, altri prendono le nostre segnalazioni con sufficienza, magari facendosi qualche risata. Ebbene, sappiano costoro che noi agiamo avendo tutte le autorizzazioni previste dalla legge come agenti di polizia giudiziaria. Il nostro campo è la vigilanza ittica, ambientale ed ecologica».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 03-01-2012 - Categoria:
Ambiente