PACHINO - È durata appena un paio di mesi scarsi la pax politica all'interno della casa municipale. Durante la seduta consiliare di lunedì le lacune della coalizione di centrodestra sono apparse in tutta la loro evidenza. I consiglieri dei partiti della Cdl presenti in aula infatti erano solo cinque, e si è dunque riproposto il vecchio sistema della mancanza del numero legale con la necessità di far ricorso all'opposizione. Un numero dunque molto ristretto e per giunta non coeso di fronte ad un'opposizione che si è presentata al gran completo e che è apparsa volenterosa e disponibile nell'offrire al sindaco Barone la propria collaborazione. La latitanza della maggioranza non è occasionale, ma è il sintomo di problemi più profondi. Il nodo della questione è stato ben evidenziato dal consigliere Liberal-socialista Sebastiano Ferrara che ha richiesto che fosse discusso in consiglio il clima di tensione che si è ingenerato tra alcuni dirigenti comunali e l'assessore ai lavori pubblici, il forzista Paolino Greco. Una vicenda sulla quale il partito azzurro avrebbe chiesto la solidarietà del resto della Cdl senza però ottenere il risultato sperato.
Né An e né l'Udc sono sembrati infatti disposti a sostenere le richieste del gruppo forzista che potrebbe arrivare anche ad abbandonare la maggioranza del sindaco Barone. Da qui le assenze di lunedì sera ed il venir meno del numero legale determinato dall'uscita dall'aula di Quartarone e dell'indipendente Deluca nonostante l'opposizione fosse rimasta in aula disponibile ad offrire il destro all'amministrazione. Il punto in discussione è apparso di estrema delicatezza. Il consiglio infatti era chiamato ad approvare il corposo debito fuori bilancio di 279.523,59 euro per il saldo dell'indennità di esproprio relativo al parco urbano in contrada Chiusa Rizza.
Un'opera da tempo incompiuta in cui, ha affermato il consigliere Dipietro, "le somme per gli espropri sono maggiori rispetto a quelli per la realizzazione dell'opera stessa" e in cui il proprietario, nel caso di un'ulteriore protrarsi della situazione, potrebbe promuovere un'azione legale contro il comune per occupazione abusiva. Tale debito aveva ricevuto per ben due volte il parere negativo del collegio dei revisori, ma il sindaco ne ha proposto lo stesso l'atto in consiglio ritenendolo legittimo in forza dei pareri di legittimità del segretario, e contabile del ragioniere, ponendo su di esso una vera e propria questione di fiducia, forse dimenticando che la sua maggioranza non era presente. La seduta si è sciolta per mancanza del numero legale.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-12-2004 - Categoria: Politica