PACHINO - Manifestazione contro le antenne della telefonia mobile ieri a Pachino. Nonostante la mattinata di pioggia, il corteo programmato dal coordinamento del comitato spontaneo contro l'istallazione dei ripetitori all'interno del centro abitato si è tenuto ugualmente, anche se in ritardo rispetto alle previsioni. Partiti intorno alle 10 del mattino dal punto di ritrovo di fronte i locali del primo istituto superiore, il folto corteo ha percorso tutta la via Cavour e si è diretto verso piazza Vittorio Emanuele. In testa il presidente del comitato, l'ex onorevole Gioacchino La Corte. La manifestazione ha visto anche la partecipazione del sindaco Sebastiano Barone, a conferma di quanto più volte affermato, e cioè di essere al fianco dei cittadini nella protesta contro l'elettromagnetismo. Durante la manifestazione sono stati lanciati gli slogan che accompagnano i vari appuntamenti che il comitato non si stanca di organizzare per coinvolgere quante più persone possibili nella protesta. In piazza è stato poi fatto un comizio al fine di ribadire il proprio no ai ripetitori all'interno del perimetro abitativo. La manifestazione ha visto una buona partecipazione, anche se era legittimo aspettarsi di più. Grandi assenti soprattutto le scuole. I timori di una strumentalizzazione politica forse sono stati prevalenti, o forse le condizioni metereologiche avverse hanno scoraggiato quanti, e tra essi molti studenti, avrebbero voluto protestare contro l'istallazione delle antenne. Eppure proprio le scuole dovrebbero essere in prima linea quali organi sensibili all'educazione alla salute dei cittadini.
Nonostante la legge tuteli proprio le scuole, quasi paradossalmente la maggior parte dei ripetitori presenti e già istallati sono posti a ridosso di istituti. Basti pensare che l'Ipsart di Marzamemi è circondato da ben tre antenne poste a pochi metri dai propri cancelli. Altrettanto esposta è poi la zona Santi Angeli che vede un grande antennone irradiare le proprie onde su ben tre istituti: l'istituto tecnico Michelangelo Bartolo, la scuola elementare dell'Istituto Spinelli e la scuola materna sempre dello Spinelli. La richiesta preponderante è quella di regolare il settore con una normativa comunale che obblighi le compagnie telefoniche ad istallare i ripetitori fuori dal perimetro abitativo. Una richiesta che però si scontra con una normativa che delegittima i comuni della prerogativa di normare in tal senso autorizzando di fatto all'istallazione le aziende dove ritengono più opportuno con il semplice assenso ben remunerato del proprietario dell'immobile.
Fonte: LaSicilia.it il 17-10-2004 - Categoria: Cronaca