PORTOPALO - (s.t.) Sorprendente e dirompente allo stesso tempo. Il documento del coordinatore della Nova Dc, Giuseppe Mirarchi, ha animato una fase politica che da tempo sembrava confinata in contesti prettamente istituzionali. I prodromi di un periodo di polemiche si erano palesati venerdì scorso, nel corso del Consiglio comunale. L'uscita del consigliere di minoranza Giovanni Cannarella, che in un'interrogazione al sindaco, in un modo tanto diretto quanto sorprendente, aveva tirato in ballo proprio Mirarchi (che non siede tra i banchi del civico consesso), a tanti è parsa quantomeno inusuale, anche alla luce dei recenti rilievi politici (molto critici) che il coordinatore cittadino della Nuova Dc aveva mosso al sindaco e all'amministrazione comunale. Nella lettera-aperta Mirarchi ha tirato in ballo sia il segretario dei Democratici di Sinistra (Sebastiano Petralito) che il capogruppo d'opposizione consiliare (Elivio Taccone), invitati a prendere una posizione sulla situazione venutasi a creare dopo l'intervento del consigliere Cannarella.

Nelle scorse settimane non era passato inosservato inoltre il differente metro di valutazione utilizzato da Mirarchi e Petralito a proposito dei volantini anonimi contro il sindaco e la giunta. Se l'esponente democristiano aveva condannato, «senza se e senza ma», gli autori anonimi («persone che non meritano alcuna giustificazione», ebbe a dichiarare Mirarchi dopo la prima ondata di volantini), Petralito si era lasciato andare a qualche distinguo, richiamando un certo clima politico imputabile all'attuale classe amministrativa alla guida del comune portopalese. In piena solitudine Mirarchi, che alle ultime amministrative ha collezionato un buon risultato personale all'interno di una coalizione alquanto debole, prosegue la sua azione, svincolata da maggioranza e opposizione e volta ad evidenziare ogni aspetto del contesto politico locale, che rimane caratterizzato da una buona tenuta della coalizione di maggioranza di centro-destra a sostegno del sindaco Cammisuli.