PORTOPALO - Verrà pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia la gara d'appalto per la realizzazione del parco archeologico di Scalo Mandrie. La gara si svolgerà entro la fine di aprile. Tutto l'iter dunque è stato definito e il sindaco Fernando Cammisuli sottolinea questo risultato: «Siamo al momento della raccolta dei frutti di cinque anni di programmazione delle opere pubbliche caratterizzanti una legislatura che stiamo concludendo nel migliore dei modi nonostante i proclami ufficiali di qualche demagogo locale fuori dalla realtà e che sconosce la realtà normativa della nostra regione» dice il sindaco. Il parco archeologico di scalo Mandrie è un segnale di riqualificazione di un'area che ha sempre avuto una vocazione storica ed archeologica. «Sin dall'inizio di questa legislatura - aggiunge Cammisuli - abbiamo fatto in modo di focalizzare l'attenzione su questa zona. Ora siamo alla concretizzazione di tutto, grazie all'appoggio che abbiamo avuto dall'assessore regionale ai Beni culturali». All'interno dell'area di Scalo Mandrie sono compresi i resti dell'antica tonnara greco-romana, dove venivano lavorati il tonno e lo sgombro da dove si ricavava il garum. Ma tutta la zona ha un'elevata importanza che con la realizzazione del parco archeologico potrà finalmente ottenere la qualificazione che merita.
Ma il sindaco si sposta oltre e sottolinea anche il lavoro svolto per la valorizzazione del castello dell'Isola di Capo Passero. «Anche in questo caso abbiamo fatto un grande lavoro, insieme alla Soprintendenza ai beni culturali di Siracusa - aggiunge Cammisuli - mentre a Portopalo c'è chi, come un disco incantato, continua a parlare sempre e solo di riserva dell'isola non avendo altri argomenti». Sul castello fortezza di Carlo V infatti si è ottenuto un finanziamento di alcuni miliardi di lire. «La valorizzazione ed il rilancio dell'isola di Capo Passero passa soprattutto dal restauro del castello - prosegue - e non possiamo non mettere in evidenza quanto si è fatto per arrivare a questo obiettivo mentre altri continuano a parlare di pseudo riserve, ignorando che nel frattempo è entrata in vigore una normativa nuova che regola la materia. Ma la demagogia non deve spiegare nulla e questo lo abbiamo capito da tempo. Per il parco archeologico, comunque, tutto è stato fatto e sono i risultati che contano».
S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 09-04-2004 - Categoria: Cronaca