"Il presidente del consiglio comunale è convinto di poter utilizzare un organo sovrano come e quando meglio crede. Fabio Cancemi è un esponente di Forza Italia ed è responsabile come gli altri, forse più degli altri dello sfacelo della struttura pubblica ad Avola dato che è spesso assente e non ha mai perorato questa causa. Il consiglio comunale non può essere un suo strumento. Cancemi vada a chiedere a chi lo rappresenta nelle apposite sedi istituzionali, se intendono salvaguardare l'ospedale e il piano di rifunzionalizzazione. Dove sono la Prestigiacomo, Centaro e Confalone, nessuno di loro ha detto qualcosa in merito, nessuno si è pronunciato, eppure erano presenti alla firma dell'accordo del 2 settembre 2002" sono le parole con cui Nino Amato, consigliere comunale della nuova Democrazia Cristiana ha aspramente criticato la posizione di Fabio Cancemi che di recente ha sposato la causa del Di Maria di Avola. Il presidente del consiglio comunale, ha annunciato, dalle pagine del giornalino del comune, la convocazione di un consiglio comunale aperto, previsto, salvo slittamenti, per il prossimo 14 gennaio a Portopalo di Capo Passero, con un unico punto all'ordine del giorno: " La sanità nella zona sud della provincia di Siracusa". "Quale consiglio comunale aperto, io parlo per conto del mio partito, ma non presenzierò a Portopalo. Noi come opposizione abbiamo sempre trattato il problema, abbiamo partecipato ai sit in davanti l'ospedale, ma non aderiamo ad una simile iniziativa" continua Amato definendo l'incontro strumentale ai voleri del presidente del consiglio comunale che intende, solo adesso, prendere le distanze da un accordo che hanno siglato proprio i rappresentanti di Forza Italia. Giovanni Amenta, segretario dei DS, pur non condividendo l'iniziativa di Fabio Cancemi di indire a Portopalo il consiglio comunale aperto, analizza l'attuale situazione di stallo: "In verità la politica non ha fatto il suo dovere a proposito dell'ospedale perché non è stata in grado di realizzare il suo principale compito, quello di portare avanti gli interessi dei cittadini.
Il continuo tentativo del centro destra di nascondersi, addossando le responsabilità agli altri, mal cela un'incapacità politica amministrativa che sfiora una preordinata volontà di affossare la sanità pubblica. Gli interessi in gioco degli esponenti politici siracusani ne sono la lampante riprova". Amenta non intende mettere a tacere le gravi responsabilità del primo cittadino di Avola, firmatario di quell'accordo, ma è dell'idea che bisogna coalizzare tutte le energie: "Ritengo che sia necessario coordinare tutte le sane forze politiche, sociali ed ecclesiastiche e portare avanti il preciso obiettivo di alzare la voce, facendo parlare la città con una grande manifestazione cittadina". Il bagno di folla, quale coronamento ultimo di una campagna di sensibilizzazione pro ospedale, riecheggia da tempo immemorabile nelle orecchie di tutti, ma nessuno sino ad oggi ha compiuto il primo passo in tal senso. Eppure quando in estate i rappresentanti del centro-sinistra iniziarono il sit in davanti al Di Maria di Avola, a cui fece seguito l'immediata discesa in campo (nell'arco delle dodici ore successive) del sindaco Di Giovanni, dell'intero consiglio comunale e di tutta l'amministrazione per dimostrare che il problema non aveva nessun colore politico, la gente si fermava incuriosita ed approvava. Oggi sembra quasi si tema un simile confronto con i cittadini, forse perché consapevoli che la posta ormai è troppo alta e la gente non ha più fiducia nelle istituzioni.
Gabriella Tiralongo
Fonte:
LaSicilia.it il 04-01-2005 - Categoria:
Cronaca