La sfiducia in Consiglio

La sfiducia in Consiglio PACHINO - Approda in consiglio la mozione di sfiducia ai danni del sindaco di Pachino Giuseppe Campisi. Ieri per tutto il giorno le notizie si sono succedute in maniera intensa. Il consigliere Ernesto Aprile dello Sdi ha comunicato al segretario del suo partito la propria indipendenza, svincolandosi così dagli indirizzi assegnati. Una notizia ampiamente confermata negli ambienti politici ma non dall'interessato irraggiungibile telefonicamente. Nel pomeriggio inoltre il segretario provinciale dell'Mpa Sorbello ha notificato agli aderenti al suo partito l'espulsione per chiunque non si fosse conformato all'indirizzo precedentemente stabilito dal direttivo politico. La frenetica attività politica comunque non è riuscita a risolvere in anticipo l'arcano della sfiducia. Una mozione, quella discussa nei confronti del primo cittadino, che è comunque una sconfitta per la città, indipendentemente dagli esiti. Arrivata dopo neanche un anno di sindacatura, si è distinta per l'asprezza dei toni e la verve usata tra le parti che hanno reso incandescente il clima politico locale. Non sono mancate accuse dall'una e dall'altra parte, e i fatti della politica locale quasi certamente avranno degli strascichi giudiziari dato che sia il sindaco che alcuni consiglieri comunali ed ex amministratori hanno dichiarato di voler procedere con esposti alla magistratura.
Campisi è stato eletto il 3 luglio del 2006 dopo il turno di ballottaggio, riportando 6.037 voto pari al 60,94% dei consensi, contro i 3.869 voti, pari al 39,06% del suo avversario Paolo Bonaiuto.

Una vittoria netta, quella ottenuta dal primo cittadino, dopo il testa a testa del primo turno elettorale che aveva visto i due aspiranti sindaci più votati separati da soli 308 voti e con il vantaggio delle liste del candidato Bonaiuto. Il turno di ballottaggio fu affrontato dai due candidati a sindaco senza fare alcun apparentamento, ma con al fianco le coalizioni originarie. Una scelta che si rivelò vincente per Campisi e fortemente penalizzante per le liste che sostenevano l'avversario. L'effetto però snaturò il responso delle urne. Basti pensare che partiti come l'Mpa, che avevano riportato quasi 700 preferenze, non si videro riconosciuto alcun rappresentante consiliare, mentre lo Sdi, a sostegno dell'attuale sindaco, con poco più di 500 voti, riuscì ad eleggere addirittura 2 consiglieri. L'opposizione inoltre era allo sbando, e l'unico consigliere legato ad un partito politico era Rotta di An, mentre gli altri eletti appartenevano a liste civiche e si resero sin da subito indipendenti. Piuttosto compatta appariva anche la giunta del neosindaco, costituita da Nicola Amenta dei Verdi, Sebastiano Lorefice dello Sdi, Michelangelo Blandizzi per la Margherita, Maria Valvo per Rinascita di Pachino, Tony Casto per la lista che faceva riferimento a Giliberto, e dagli uomini simbolo Tuminello e Giuliano. Ad oggi nessuno di questi assessori della prima ora è più in carica, sostituiti da Nino Augugliaro, Sebastiano Zocco, Nunziata Nastasi, Salvatore Runza e Andrea Ferrara.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-05-2007 - Categoria: Politica

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