PORTOPALO - La sospensione delle operazioni di disincaglio della nave turca Alican Deval, dopo alcuni giorni di tentativi andati a vuoto, ha sancito il totale fallimento di una strategia operativa decisa dagli esperti della società olandese Wijsmuller. Tutto è rinviato a venerdì prossimo: soltanto allora si conosceranno le nuove scelte per liberare la nave, pesantemente incagliata dal 2 febbraio scorso. Il salvage-master (responsabile delle modalità operative per il disincaglio) aveva garantito che con 40 minuti di tempo, l'utilizzo di un solo rimorchiatore (il Neftegaz 51) e un'onda di circa 70 cm avrebbe avuto le condizioni per disincagliare il cargo. Un'ipotesi che al resto degli operatori impegnati nel disincaglio e all'autorità marittima è subito sembrata una "sciocchezza clamorosa", confermata da quello che è poi avvenuto, nonostante la presenza, durante le fasi di tiro, di un'onda di almeno 2 metri. E sbagliate si sono rivelate le scelte nei giorni seguenti, fino al fallimento di venerdì con l'annuncio, dopo l'ennesima riunione all'Ufficio locale marittimo, del blocco dell'operazioni. Risultato: la Alican Deval resta incagliata a ridosso dell'Isola delle Correnti, con l'equipaggio a bordo e con i doppi fondi dello scafo sporchi del bunker ivi contenuto prima di essere trasbordato, non essendo stato effettuato nessun tipo di lavaggio.
Dal momento che le operazioni non potranno ripartire prima di tre-quattro settimane, la nave rimarrà in quelle condizioni che non si possono definire di assenza di rischio ambientale. Il pericolo c'è. Cosa succederebbe infatti nel caso di un cambiamento delle condizioni meteo-marine, in particolare in presenza di un forte vento di scirocco? La nave potrebbe diventare da incagliata a priva di controllo? Domande che mettono tutti in pre-allarme. L'Isola delle Correnti è una zona di riserva naturale, tra l'altro, e in molte altre parti difficilmente sarebbe passata una linea operativa così largamente attendista e dopo tentativi che subito sono apparsi inefficaci. Di certo si potrebbe provare aumentando il numero di rimorchiatori per disincagliare la nave, passaggio che garantirebbe più velocemente il disincaglio. Il salvage-master olandese ha scelto il rinvio delle operazioni e lo studio di altre strategie (con pontoni e ancore), efficaci ma con il rischio dell'eccessiva attesa. C'è da auspicare che, nel frattempo, le condizioni del mare siano clementi, anche se tre o quattro settimane sono un margine molto lungo.
S.T.
Fonte:
LaSicilia.it il 20-02-2006 - Categoria:
Cronaca