La tonnara «cancellata»

La tonnara «cancellata» PACHINO - «È il comune di Pachino il primo trasgressore delle normative sull'affissione dei manifesti». È quanto affermato da alcuni candidati e membri degli staff delle segreterie politiche dopo le varie polemiche relative alla repressione dei manifesti selvaggi. Anche il comune infatti, nonostante i richiami del difensore civico al fine di far coprire i manifesti fuori posto, e nonostante l'azione repressiva sia affidata proprio agli uffici comunali, ha provveduto ad affiggere la cosiddetta pubblicità istituzionale ossia gli elenchi dei candidati alle elezioni o le liste per quanto riguarda la chiamata alle urne per Camera e Senato a Marzamemi, in pieno centro storico e sulle transenne che chiudono le aperture del loggione della tonnara.
Vero è che la tonnara, al momento si trova in fase di restauro e per questo non ci sono dei portoni in legno ma solo delle transenne in lamierino per evitare l'accesso a persone non autorizzate, ma è anche vero che l'utilizzo indebito di queste strutture come spazio di affissione peraltro non autorizzato in pieno centro storico, dà il senso del disordine e un pessimo esempio proprio nei confronti dei candidati, costantemente richiamati al rispetto degli spazi elettorali autorizzati.
A molti candidati e committenti di pubblicità elettorale inoltre non è andata proprio a genio l'azione di copertura posta in essere dal personale della casa municipale. L'iniziativa infatti è apparsa fin troppo zelante in special modo nel periodo precedente al sorteggio degli spazi elettorali avvenuto solo la scorsa settimana.

Sono infatti stati coperti soprattutto i maxi cartelloni formato sei metri per tre giudicati contro legge ma che in realtà costituiscono uno strumento legittimo di pubblicità nei periodi in cui non si è ancora provveduto all'assegnazione degli spazi. Molti dei candidati inoltre hanno sottolineato come i maxi manifesti presentino un costo rilevante di circa 150 euro ciascuno per cui l'indebita copertura avrebbe comportato un danno anche economico posto in essere dal comune.
Per ciò che riguarda poi i cartelloni aggiuntivi deputati proprio alla pubblicità elettorale, questi in alcuni casi sono stati installati in maniera poco opportuna. È il caso del primo istituto comprensivo Pellico dove i cartelloni pubblicitari hanno addirittura coperto le storiche lapidi in ricordo dello sbarco del secondo conflitto mondiale, lapidi evidentemente poco fortunate dato che il progetto iniziale ne prevedeva l'installazione a «Funnu i varchi», ossia nel luogo di approdo degli alleati, ma successivamente si ripiegò per una più comoda installazione sotto lo storico edificio scolastico. Nessun limite sembra essere stato imposto dalla casa municipale ai banditori che scorazzano indisturbati per le vie cittadine con musica di sottofondo o con altoparlanti gracchianti invitando a far votare i candidati loro committenti. Infine il fenomeno dei comizi elettorali. Se da una parte quasi nessuno ad oggi ha utilizzato i tempi per comiziale in piazza, sono in molti invece i candidati che hanno scelto la strategia dei comizi di quartiere.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 06-04-2008 - Categoria: Cronaca

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