La via del rimpasto in Giunta si complica dopo l'abbandono del consigliere Beninato
PACHINO - Sempre più complessa la crisi politica in cui versa l'amministrazione Barone. A rendere più difficile la situazione sicuramente la mancata stabilità numerica dei gruppi consiliari. E' infatti di ieri la notizia della riduzione del gruppo politico dell'Udc da sei membri a cinque a causa della dichiarazione di indipendenza di Beninato e di insistenti voci che circolano negli ambienti politici di ulteriori mutamenti di casacca di altri consiglieri. Tutto ciò rende fortemente instabili gli assetti prospettati per ridare una stabilità amministrativa alla città. Intanto anche l'ultimo vertice tra il sindaco ed i responsabili della Cdl non ha sortito effetto. La garanzia di stabilità, chiesta dal movimento civico Rinascita, costituita da un documento progettuale firmato oltre che dai rappresentanti dei partiti anche dai consiglieri di maggioranza, non è andata in porto, forse proprio per le fibrillazioni all'interno di qualche partito che potrebbe subire ulteriori emorragie. Bocciata anche l'ultima proposta del sindaco, finalizzata a sbloccare lo stato di empasse amministrativo e cioè quella di assegnare un solo assessorato per ciascun partito, distribuendo quindi quattro delle sei cariche disponibili, e completare la giunta con dei tecnici. Una soluzione questa che sarebbe stata solo temporanea, per un periodo massimo di un mese e mezzo, in attesa degli eventuali assestamenti degli assetti consiliari, e dell'elaborazione di una proposta che possa trovare tutti d'accordo tenendo conto anche delle indicazioni date dai partiti su alcune cariche tecniche come la presidenza dell'Ato spazzatura, dei revisori dei conti, la carica di direttore generale, o l'istituenda commissione di valutazione, senza comunque bloccare l'attività amministrativa. Questa ipotesi però non ha convinto i leader dei politici, che hanno preferito valutare altre soluzioni.
Al vaglio la possibilità di una riduzione del numero dei rappresentanti in giunta dell'Udc, in considerazione sia delle cariche già espresse che della riduzione del suo gruppo consiliare. Nessuna decisione è comunque stata presa in attesa di una valutazione più approfondita da parte del partito di Cicciarella. Intanto sempre maggiore è l'urgenza della convocazione del consiglio comunale che dovrebbe pronunciarsi su argomenti divenuti ormai improrogabili. Resta infatti ancora aperta la vicenda del difensore civico, eletto nei primi giorni del mese di novembre e non entrato nel pieno delle sue funzioni proprio a causa del civico consesso che non si è pronunciato sulle modalità di esercizio che l'avvocato Di Pasquale dovrà rispettare, e sull'indennità di funzione spettantegli, oltre che l'adesione del comune di Pachino ai Piani Turistici locali. Un adempimento quest'ultimo già espletato dagli altri comuni viciniori e che Pachino non ha ancora adottato nonostante i termini (non perentori) siano già scaduti nel mese di dicembre.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 26-02-2004 - Categoria: Politica