Ben quaranta minuti in coda all'uscita dallo svincolo dell'autostrada di Calabernardo in direzione Pachino. È stato questo il triste primato raggiunto durante il primo weekend di percorribilità del nuovo tratto autostradale della Siracusa-Gela. Come preannunciato da molti, tra lo svincolo autostradale e l'immissione nella provinciale Noto-Pachino, sono state decine le automobili rimaste imbottigliate nel traffico domenicale, evidenziando, qualora ve ne fosse ancora bisogno, l'assoluta inadeguatezza della viabilità a smaltire il traffico veicolare in entrata ed in uscita dallo svincolo autostradale. Non siamo ancora in primavera quando nei weekend aumentano le gite fuori porta, e già è tempo di file, incolonnamenti e proteste. Non si osa immaginare cosa succederà in estate quando il numero di vetture in direzione Noto e Pachino che usciranno allo svincolo di Calabernardo sarà cento volte superiore a quello odierno. Nel pomeriggio di domenica scorsa l'incolonnamento partiva dal casello, lungo e tortuoso, e proseguiva per tutto il percorso, dalla «cianata ra niura» fino al quadrivio alle porte di Noto. Identica situazione, o forse peggiore nel percorso alternativo in direzione Eloro e che passa per la torre Pizzuta.
In difficoltà persino alcuni residenti di ville site lungo la strada. I proprietari si sono visti costretti a rimanere in casa, quasi sigillati e prigionieri dall'interminabile fila di vetture incolonnate e che sigillava le entrate delle proprietà. «Queste sono strade balneari e rurali, -ha sottolineato un cittadino residente nella zona- strutturalmente non concepite per fronteggiare un traffico in entrate ed in uscita da una autostrada. Dopo 35 anni di attesa, -ha concluso- la montagna ha partorito l'ennesimo topolino». Le difficoltà maggiori per l'accesso si verificano soprattutto in presenza di grossi Tir. Strade strette e curve a gomito fanno il resto. Gli stessi camionisti che caricano ortaggi e prodotti a Pachino e Portopalo, sono sul piede di guerra, ed univoca è la richiesta: migliorare l'accesso all'autostrada in direzione Pachino, e farlo prima dell'estate. All'utenza di Pachino e Portopalo il grave limite strutturale della carenza di uno svincolo per Pachino pesa moltissimo. Un errore imperdonabile a cui bisogna porre celermente rimedio. Torna alla ribalta così il dilemma tra svincolo e bretella, l'uno considerato alla portata dato il punto di intersezione dell'autostrada con la Sp Noto-Pachino, l'altra in una fase progettuale già avanzata e con uno stanziamento idoneo.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 18-03-2008 - Categoria: Cronaca
In tempi non sospetti ho lanciato un grido d'allarme per questa Autostrada che già si sta rivelando valido. Chiesi ai politici di lavorare affinchè non si costruissero i caselli di uscita autostradali poichè, specie in estate si formeranno file interminabili di persone che alla fine sceglieranno altri lidi per fare il bagno. Già adesso, senza caselli, il problema esiste e non siamo ancora in estate. Gli stessi Tir di ciliegino ed altri materiali hanno difficoltà a fare quelle curve a gomito in uscita dall'autostrada. Una soluzione parziale e momentanea, allorquando apriranno fino a Rosolini, sarebbe quella di obbligare i Tir che si dirigono verso Pachino e Portopalo ad uscire proprio a Rosolini. Forse sarebbe più conveniente per tutti. In seguito, poi, se il mio allarme verrà raccolto e non ci saranno i caselli per il pagamento all'uscita, allora verrebbe meno uno dei motivi per cui il tanto sbandierato svincolo alla salita di Maria non si farà. Senza caselli, invece, la soluzione più naturale sarebbe proprio quello svincolo in quella salita. Da non dimenticare, comunque, che è stato già emesso un decreto assessoriale regionale per cui si è innescata la pratica burocratica della bretella che dalla autostrada si inserirà sulla Pachino-Noto all'altezza del fiume tellaro.
Cordiali saluti - Pasquale Aliffi