La vita evocata dalle poesie di Cagliola

PACHINO - Si è svolto martedì sera, nel salone della Chiesa Madre, un recital di poesie scritte dal diacono Salvatore Cagliola ed interpretate per l'occasione dallo stesso autore, dalla moglie Anna Petruzzelli e dal pittore Salvatore Dugo. Le liriche, sia in lingua che in dialetto, sono state presentate dal preside Pietro Moncada che nell'aprire la serata al pubblico intervenuto ha usato parole di elogio per l'autore, sottolineando l'alta sensibilità d'animo che i versi denotano, nonché l'intensa commozione per i ricordi che suscitano. «L'alba nelle campagne, i vigneti, le attività dei contadini, la vendemmia, sembrano - ha detto Moncada - rinati e ritornati fervidi nei nostri ricordi per gli abili versi del poeta, rinvigorendo colori, odori e sapori di tradizioni ormai svanite».

Le liriche, sono state tratte da alcune pubblicazioni recenti e passate dell'autore, da «I giorni che precipitano» a «Dalla sera al mattino» fino alla raccolta da ultimo pubblicata «Indecifrabili mappe celesti». L'autore, che è recentemente stato presidente della giuria della ventiseiesima edizione del premio di poesia dialettale siciliana indetto ed organizzato dall'Associazione siciliana per le lettere e le arti di Palermo, edizione vinta dal siracusano Giovanni Noto, si è concesso all'attenta ed esperta platea in via del tutto eccezionale, essendo egli restio ad occasioni mondane che corrono il rischio di non essere ben apprezzate per quanto concerne il piano strettamente culturale. L'interpretazione è risultata di alto pregio artistico che a tratti ha rasentato la commozione soprattutto durante le toccanti interpretazioni di Salvatore Dugo della lirica dialettale «Ninna nanna pi me patri» e «Capezza» letta dallo stesso Cagliola.

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 15-01-2004 - Categoria: Cultura e spettacolo

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