MARZAMEMI - «Un canto per gli immigrati del mondo, un senso chiaro e poetico di invecchiare lontano dalla terra madre». Così il regista argentino Roberto Luis Garay ama descrivere il suo film «La voce del vento» che, con la musica intensa e struggente di Aurelio Caliri, questa sera verrà proiettato a Marzamemi nell'ambito del Festival del Cinema di Frontiera. Quale «palcoscenico» migliore per un film che parla di immigrazione, di quello della rassegna in corso nel borgo marinaro, divenuto terra di confine di culture e civiltà diverse, luogo privilegiato di integrazione a cui, non a caso, si ispira il Festival del Cinema di Frontiera. Che stasera ospiterà dunque un film prezioso, un piccolo capolavoro di 33 minuti che ha già incantato pubblico e critica.
«La voce del vento», infatti, proiettato giorni fa, fuori concorso nell'ambito di «Corti. EtnaAci Filmestival», la rassegna dedicata ai cortometraggi, ha ricevuto ben tre premi speciali: quello per la regia di Roberto Luis Garay, per la fotografia di Nicola Forino e per la musica di Aurelio Caliri, che sottolinea i momenti più intensi di un film dove, per usare le parole del regista, «la voce, quella di tutti, continua nel respiro di quelli che rimangono, continua nella tradizione e nell'orgoglio di far parte del vento». E il vento di Marzamemi, questa sera, assieme alla musica di Caliri, sarà la colonna sonora «naturale» che accompagnerà una proiezione resa ancora più significativa dalla suggestiva location del borgo marinaro.
Paola Altomonte
Fonte:
LaSicilia.it il 25-07-2009 - Categoria:
Cultura e spettacolo