La zona sud non ha perso i presidi sanitari

La zona sud non ha perso i presidi sanitari MARZAMEMI - Aprirà i battenti questa mattina la guardia medica turistica della frazione di Marzamemi. Nonostante i tagli alla sanità imposti dalla Regione, l'Asl n. 8 di Siracusa ha mantenuto cinque presidi sanitari su nove. Tra essi rimangono attive le guardie mediche di Marzamemi, Portopalo e Lido di Noto anche se con modalità differenti tra loro. La zona sud dunque non ha perso nessun presidio sanitario estivo. La notizia era stata data nei giorni scorsi dal deputato regionale Enzo Vinciullo che per primo aveva lanciato l'allarme della possibile chiusura delle guardie mediche sollevando il caso.

Stamattina è anche partito a Portopalo il servizio di guardia medica turistica. Nel comune portopalese il servizio è stato attivato soltanto in orario diurno, dalle 8 alle 20. Vi ruoteranno quattro medici. Nei giorni scorsi il coordinatore cittadino del Partito Democratico, Corrado Nastasi ha posto la questione relativa ad una presunta mancanza di continuità assistenziale per i turisti, dal momento che, stando a quanto sarebbe stato riferito a Nastasi, in orario notturno la guardia medica sarebbe attiva solo per i residenti. Circostanza, questa, smentita categoricamente dal dottor Salvatore Vaccaro, responsabile del sub-distretto zona sud-est dell'Asl 8 di Siracusa, che raggruppa i comuni di Pachino, Portopalo e Rosolini. «Per quanto riguarda il territorio portopalese la continuità assistenziale è garantita sia in orario diurno che notturno. La guardia medica estiva turistica funzionerà dalle 8 alle 20 e a seguire, in caso di necessità e per tutti, residenti e turisti, ci sarà il servizio notturno funzionante».

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 01-07-2008 - Categoria: Cronaca

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La Sicilia Avola Antica Cavagrande con 30 mila presenze stagionali....

La soppressione della guardia medica estiva di Avola antica provoca azioni di protesta da parte dei residenti della zona. A farsi portavoce delle numerose proteste, avviate da ieri da numerosi cittadini, è la presidente dell'associazione turistico-culturale «Avola Antica», Nella Di Filippa.
«Sono tanti gli utenti a sentirsi defraudati di un servizio di primaria importanza, non è difficile comprendere, in questi giorni, lo stato di apprensione della popolazione interessata, soprattutto adesso che la zona collinare, con l'ingresso dell'estate, sta raddoppiandosi; la soppressione, a detta di tanti, è un affronto alla collettività avolese, un autentico insuccesso per la comunità locale».
Alla fine, dunque, è prevalso il principio dell'assessore Russo: sopprimere cioè le guardie mediche situate nelle vicinanze di ospedali. «Pur essendo l'ospedale di Avola a non molti chilometri dalla zona montana - continua la Di Filippa - la Regione non ha considerato altri fattori quali ad esempio la viabilità che certamente non è delle migliori; i 9 chilometri che separano Avola Antica dal centro sono costituiti da strade tortuose, intricate da percorrere con lentezza, tempi lunghi per dare soccorso a chi ha urgente bisogno.
«Abbiamo lottato per anni per usufruire di un servizio importante quale quello della guardia medica - riferisce C. C. residente in Avola Antica - adesso di colpo ci ritroviamo scoperti. L'importanza del presidio nel territorio è sempre stata altissima, perchè la sua presenza ha permesso di salvare diverse vite umane e ha dato l'appoggio dell'assistenza medica a centinaia di cittadini. E' un sopruso perpetrato dalla Regione nei nostri confronti, e' un provvedimento che comporterà gravi danni agli utenti. Contiamo molto sulle forze politiche che ci rappresentano e che abbiamo votato, affinché si possono mettere in atto delle azioni concrete al fine di ristabilire la posizione idonea della salute intesa come bene supremo dell'individuo».
Sulla delicata vicenda interviene anche Sara Morale, presidente della Fidapa: «A risentirne sarà il settore turistico, è chiaro che chi intende trascorrere qualche giorno di vacanza, specie se con bambini, sarà scoraggiato perché non può contare sul primo intervento della guardia medica, praticamente viene a mancare la sicurezza che consente di vivere senza ansia eventuali incidenti. Il discorso si fa più ampio se si pensa al notevole flusso diretto ogni anno alla riserva della Cava Grande, le presenze si attestano intorno alle 30 mila».

CARMEN ORVIETO

Fonte:

http://giornale.lasicilia.it/giornale/0207/SR0207/SR/SR10/30.html