PACHINO - «C'è finalmente l'impegno, concreto e sostanziale, a superare la fase di empasse che a Pachino dura da tanti anni, uscendo fuori dai soliti schemi riferiti a ciò che è nuovo e a ciò che non lo è o sugli steccati di partito ed ideologici». Emanuele Rotta rompe gli indugi e parla del «Progetto Pachino», precisando subito che non c'è ancora alcuna indicazione su chi dovrà essere il candidato a sindaco. «In questa fase – aggiunge Rotta – bisognerà stilare una piattaforma chiara che possa durare, con obiettivi precisi da raggiungere, per cinque anni. Le coalizioni politiche hanno dimostrato, a Pachino, di avere vista molto breve. Vinte le elezioni, tutto si è arenato dopo un tempo breve e questo ha determinato la grave situazione attuale in cui versa il nostro comune». Per Emanuele Rotta, dunque, questa è la fase in cui i partiti dovranno fare un passo indietro. «Il prossimo quinquennio è molto importante, – ribadisce Rotta – bisogna allestire una coalizione in grado di superare le dinamiche di basso profilo che hanno portato al fallimento dei precedenti progetti amministrativi, con alleanze che prima del voto sembravano solide ma che si scioglievano subito dopo come neve al sole». Pasquale Aliffi affida al web la sua analisi sulla fase attuale.
«Nonostante la situazione di forte deficit in cui si trova il Comune, tantissimi sono stati i politici che si sono proposti per tale ruolo ma nulla di sicuro ci è dato sapere. Nessuno – sottolinea Aliffi - parla di un qualsiasi programma a cui aderire ma tutti parlano di progetti politici che attualmente non sono altro che future alleanze elettorali. Forse sono stato il primo a parlare di laboratorio politico per il futuro di Pachino ma da quel momento tanti hanno parlato, invece, di larghe intese». Nella lunga disamina, inserita nel portale web «Pachino Globale», Aliffi sottolinea che «ad avere più interesse a parlare, ora, di larghe intese sono coloro i quali appartengono alla coalizione presunta minoritaria, la sinistra, insieme agli aspiranti candidati che pian piano vedono affievolirsi le probabilità che il proprio partito li candidi ufficialmente a sindaco». Aliffi boccia, inoltre, le larghe intese perché «già sperimentate con scarso profitto nell'ultima campagna elettorale». Sarcastica la sua chiusura: «Diciamo – conclude Aliffi - che a Pachino si è abituati a questo tipo di larghe intese, siano esse alla luce del sole o sottobanco ma che nel resto d'Italia si chiamano semplicemente inciucio».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 07-02-2009 - Categoria:
Politica