PACHINO - La seduta consiliare relativa al rinnovo del collegio dei revisori dei conti si è rivelata una vera e propria debacle per la coalizione di governo. L'opposizione è riuscita a piazzare tutti e tre i propri candidati alla poltrona di revisori dei conti rinnovando integralmente il collegio nei suoi componenti. Ad essere nominati sono stati Giovanni Russo in qualità di presidente, caldeggiato dal consigliere Rosa, Salvatore Paternò nella qualità di vicepresidente ed il ragioniere Marzano nella qualità di componente. A pesare come macigni tra le file della coalizione di governo sono state le assenze strategiche dei due esponenti di Nuova Sicilia Dell'Ali e Spataro. La loro assenza è il sintomo del concretizzarsi di una evidente ulteriore spaccatura della maggioranza che ha portato il partito di Ferrazzano ad avvicinarsi a grandi falcate alle strategie dell'opposizione. I piani di Barone e compagni sono stati ancora una volta stravolti, e le reazioni del sindaco non si sono fatte attendere. Il primo cittadino, cha ha abbandonato l'aula prima della fine della seduta consiliare, ha infatti chiesto le immediate dimissioni dell'assessore di Nuova Sicilia Giovanni Lauretta. Il sindaco evidentemente ritiene ancora di essere nella posizione di poter bacchettare chi, non essendo in linea con le proprie strategie, adotta delle decisioni in direzione diversa da quanto pattuito. Secondo indiscrezioni però l'assessore Lauretta non ha alcuna intenzione di rimettere il mandato nelle mani di Barone, almeno non prima di essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe accumulato in meno di due mesi di presenza in giunta. La seduta consiliare che ha incoronato in maniera definitiva l'opposizione come coalizione maggioritaria ha visto alcuni momenti di tensione durante le operazioni di voto. Il primo esito delle urne per la votazione del presidente è stato annullato. Il risultato era stato di assoluta parità tra l'uscente Maria Dell'Arte e Salvatore Paternò.
Una delle schede di voto però presentava un evidente errore nel nome della Dell'Arte. Il voto però è stato ritenuto valido e dunque, data la parità, si è proceduto ad un ulteriore scrutinio. Problemi e discussioni anche per quanto riguarda il metodo di conteggio. Nel frattempo però gli equilibri politici erano mutati radicalmente con il ritorno di Rosa tra le file dell'opposizione. Gli effetti si sono mostrati immediatamente nell'ulteriore votazione che ha incoronato Giovanni Russo presidente del collegio con 9 voti a favore contro i 6 della Dell'Arte. A quel punto la debacle si era già consumata e parte dell'ex maggioranza abbandonava l'aula. Il consiglio eleggeva poi Paternò con 9 voti ed uno contrario e Marzano con 10 voti e nessun contrario. Successivamente, venuto a mancare il numero legale, la seduta è stata rinviata a data da destinarsi. Al termine del consesso a trarre le conclusioni politiche è stato il presidente del consiglio Ninni Nicastro. "E' evidente, -ha affermato- che il sindaco è ad un passo dalla mozione di sfiducia. Questa sera è stato dimostrato ampiamente che la coalizione di governo è delegittimata. Non resta che approvare il bilancio secondo le indicazioni dell'opposizione e procedere alla sfiducia del primo cittadino. Questa sera infatti è stato dimostrato che l'opposizione ha i 13 componenti per la mozione. Se infatti, -ha continuato il presidente del consiglio- ai dieci presenti sommiamo i voti degli assenti che condividono il nostro progetto, è di tutta evidenza che si è ad un passo dal ritorno alle urne".
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 14-07-2005 - Categoria:
Politica