PACHINO - Per gli operai della ditta che svolge il servizio di igiene urbana a Pachino l'attesa degli stipendi arretrati non sembra conoscere la parola fine. A oggi, l'ultimo periodo corrisposto agli operai è la prima decade di settembre: mancano all'appello i restante giorni di quel mese, ottobre, novembre e dicembre. «C'è stata corrisposta la tredicesima, per il resto attendiamo segnali dal nostro datore di lavoro», spiegano Giacomo Sipione, Tino Sfragaro e Giovanni Lorefice. «Eppure - aggiungono - siamo presenti tutti i giorni sul posto di lavoro, garantendo impegno e puntualità nei nostri compiti di servizio». Difficile tirare avanti e coprire le spese mensili quando il giorno del pagamento degli stipendi è diventato una chimera mese dopo mese. «Siamo costretti a fare i salti mortali. Si va avanti a forza di prestiti, chi è fortunato da qualche parente, gli altri ricorrendo alle banche con tutto l'aggravio di spese per interessi che questo comporta. Ma del resto, devi pagare le bollette, c'è il mutuo ce va coperto... ». «Poi arrivi a fine mese - aggiunge Tino Sfragaro - e ti ritrovi con un pugno di mosche in mano. Siamo vicini al punto di non ritorno eppure continuiamo a fare il nostro dovere».
Alcuni commercianti di Marzamemi hanno sentito il dovere di elogiare, con una lettera aperta, i tre operai che quotidianamente puliscono il borgo marinaro. Una missiva indirizzata al titolare della ditta e al direttore del personale. In questa lettera viene segnalato l'impegno e la dedizione al lavoro di Lorefice, Sfragaro e Sipione a cui è affidata la pulizia del centro storico e di piazza Regina Margherita di Marzamemi. «Ancora più sentito è il nostro grazie verso questi lavoratori alla luce della grave situazione economica che essi affrontano quotidianamente assieme alle loro famiglie. Nel generale sfacelo che sembra incombere - si legge nella lettera di encomio ai tre operai - e a fronte di una gestione del territorio fallimentare, che tarpa le ali ad ogni sviluppo economico, l'impegno e il sacrificio dei lavoratori sta portando avanti il paese». «Non c'è dubbio che questa lettera ci ha procurato un'immensa soddisfazione - affermano i tre operai della ditta Busso -, è il giusto riconoscimento al nostro impegno, malgrado la situazione che ci vede al verde ormai da oltre tre mesi». Un periodo oltremodo complicato, a pochi giorni dal passaggio di fine anno. «Sarà un Capodanno di magra per le nostre famiglie - affermano Sfragaro, Lorefice e Sipione -, non c'interessano del cenone o di altre spese futili di questo periodo. Le nostre famiglie hanno ben chiara la situazione che stiamo attraversando. Speriamo soltanto di poter registrare un cambio di rotta sul fronte del pagamento dei nostri stipendi». «Confidiamo molto nell'azione di tutti, l'impresa, gli amministratori e il commissario di polizia che segue passo per passo la nostra situazione». Un augurio per il nuovo anno? «Stabilità, che nel nostro caso - concludono i tre operai - vuol dire trovare ogni 27 del mese le nostre meritate spettanze».
SERGIO TACCONE
Fonte:
LaSicilia.it il 29-12-2012 - Categoria:
Cronaca