PACHINO - I decreti regionali relativi alle aree Sic e Zps, ossia i siti di interesse comunitario e le zone a protezione speciale che si estendono per circa 1.500 ettari sul territorio del comune di Pachino risultano attualmente vigenti e le ordinanze sospensive emesse dal Tar di Catania non avrebbero inciso sulla vigenza normativa dei decreti che, in ossequio a precise norme comunitarie, hanno individuato sui territori pachinesi, dei luoghi da tutelare evitando che la mano dell'uomo potesse compromettere lo stato dei territori. Sarebbe questa l'interpretazione adottata a Palermo negli uffici dell'assessorato territorio ed ambiente. Secondo quanto riferito da alcuni tecnici che si sono recati a Palermo per delle pratiche relative a concessioni in luoghi rientranti nelle aree Sic, i funzionari dell'assessorato interpreterebbero le impugnazioni proposte al Tar etneo da parte di aziende private, dal consorzio Igp e dai comuni di Pachino e Portopalo, come una impugnazione avverso i decreti che hanno ampliato i siti di interesse comunitario.
Sarebbero solamente questi ampliamenti ad essere soggetti ad ordinanza di sospensiva del tribunale amministrativo catanese e non i decreti maggiormente risalenti nel tempo dove in origine erano state individuate le zone da proteggere. Ciò a breve potrebbe comportare la sottrazione di tutti quei territori nei pressi degli acquitrini dove viene effettuata la coltivazione in serra e con le moderne tecnologie di produzione. L'agricoltura pachinese dunque, se la Regione andrà avanti con tale modalità interpretativa, potrebbe perdere ben 1.500 ettari di terreno oggi rientrante in massima parte nei luoghi di produzione Igp pomodoro di Pachino.
Sa.Mar.
Fonte:
LaSicilia.it il 20-01-2008 - Categoria:
Cronaca