PACHINO - Monta la protesta per il pagamento delle bollette idriche milionarie. Lunedì prossimo è stata convocata un'assemblea da parte dell'ex onorevole regionale Gioacchino La Corte per decidere il da farsi circa i pagamenti più onerosi. L'ex onorevole, oggi segretario dei Comunisti italiani, ha dunque chiamato a raccolta i cittadini per una vicenda che da più di dieci anni è rimasta insoluta. Risalgono infatti al lontano 1995 i canoni da pagare per i quali furono messi a ruolo cifre esorbitanti e rappresentarono una vera e propria buccia di banana su cui scivolò l'amministrazione di centrosinistra del tempo, capeggiata dal sindaco Mauro Adamo e dal suo vice Giuseppe Santacroce. Di quella amministrazione ovviamente facevano parte anche i Comunisti italiani con l'assessore Salvatore Ficili (oggi Rinascita) che al momento sembrano avere cambiato idea circa la necessità del pagamento di quei canoni che il commissario vuole a tutti i costi fare pagare affidando la riscossione alla Montepaschi.
A fornire una chiave di lettura politica ed a parlare di responsabilità è il coordinatore della Margherita Michelangelo Blandizzi che ha affermato: “Ritengo che a commettere delle omissioni gravi sia stata l'amministrazione successiva a quella di Adamo, e cioè l'amministrazione Barone che ha fatto cadere nel dimenticatoio la vicenda che ora pericolosamente ritorna a galla. Cosa hanno fatto gli amministratori in questi quattro anni dopo avere ereditato una così pesante eredità? Esiste un verbale di una commissione, -prosegue Blandizzi sventolando una copia del documento- costituita con determina del sindaco nell'agosto del 2000 che nel 2001 concluse che almeno il 30% dei contatori presi in esame dall'Ufficio tecnico non fornisce un sufficiente grado di attendibilità sui consumi registrati e che il 65% dei contatori risulta privo dei sigilli regolamentari. Cosa ha fatto l'amministrazione Barone per porre rimedio a questo stato di cose certificato da un organo ufficiale quale era la commissione nel 2001? E quali sono state le iniziative che l'amministrazione ha adottato per porre rimedio alla previsione di incassi superiori ai costi del servizio?”. Blandizzi si riferisce al fatto che i proventi dei canoni idrici non possono superare i costi poiché non è possibile lucrare sull'acqua. Tuttavia i proventi contabilizzati dai ruoli comunali dal '95 al '98 superano di quasi 900 milioni di lire le spese sostenute dall'ente comunale. “La commissione, -ha continuato Blandizzi- proponeva un censimento di tutte le utenze e l'individuazione degli eventuali allacci abusivi, la rettifica in autotutela del conguaglio degli anni dal '95 al '98, la rideterminazione delle tariffe. Nulla di tutto ciò è stato adottato. Inoltre, -ha concluso Blandizzi che è anche un tecnico di misurazioni- i contatori attualmente in uso sono idonei alla misurazione di un flusso continuo di acqua, mentre per la conduttura pachinese è necessario un altro tipo di misuratore munito di sfiato posto a monte”. Il responsabile del servizio entrate del comune invece difende la legittimità delle bollette poiché ritiene che nel '98 è stato fatto un conguaglio di pagamenti in acconto per gli anni precedenti e dunque le cifre sono giustificate da un accumulo di somme.
Salvatore Marziano
Fonte:
LaSicilia.it il 05-02-2006 - Categoria:
Cronaca
Le bollette bollenti
Un mio commento, del 23.01.04
Rosario Spinello ha scritto: 23-01-2004 01:16:37
Una vicenda che si trascina da anni.
L'acqua a Pachino, ha, più volte, nella storia, fatto la "politica" di questa città.
Mi sembra di ricordare, come fosse ieri, quando, con la vicesindacatura comunista, il Comune di Pachino voleva fare pagare l'acqua. Correva l'anno 1977-78.
Ci fù una quasi sollevazione popolare contro i comunisti che volevano razionalizzare il servizio di riscossione dei canoni idrici.
Naturalmente, alle elezioni comunali successive i comunisti persero due consiglieri.(da 8 a 6)
Recentemente, (2000-01)
anche l'amministrazione di Centro-sinistra è stata interessata da questa vicenda. Che creò problemi interni alla coalizione e ai partiti.
Oggi, questa amministrazione, pare,sia arrivata alla determinazione di dettare un condono generale sul pagamento di quegli anni 96-97. Giustamente l'articolo 40 del regolamento idrico del comune di Pachino è stato abrogato: dunque non si sà a quali parametri fissi riferirsi per determinare la questione. Non so se un assessore può decidere da solo con propria determinazione di condonare i canoni di quegli anni. Non sò dare un giudizio complessivo sul problema in termini di fattibilità legislativa di supporto nazionale e regionale. Ma una cosa è certa: l'acqua và pagata.
Ma è singolare che ancora oggi su questa questione si dibatte. Insomma, la storia si ripete.
Ma l'acqua non può essere usata come grimaldello per scassinare, meglio svuotare, le casse del Comune. Perchè poi la responsabilità del "malgoverno" passa dalla pubblica amministrazione alla cittadinanza. E si stabilisce una sorta di "collazione" che fà degradare complessivamente lo stato sociale culturale-politico generale della città.
Cordiali Saluti Spiros.
http://www.pachinoglobale.com/news/comments.php?i=1658&action=read#792
p.s.
Ho telefonato all'ufficio preposto, non trovando il responsabile del servizio, del comune di Pachino: per chiedere chiarimenti in ordine al condono annunciato, a suo tempo, dall'assessore Beretta.
Tuttavia, sono stato fortunato,ho parlato con un mio vecchio e caro amico che mi ha confermato che quel condono non è stato mai portato avanti: anche per le note vicende politiche che tutti conosciamo.(52-0 assessori a zero: e non è una partita di basket)
Dunque, la dichiarazione alla stampa del responsabile dell'ufficio tributi risulta formalmente corretta.
E di conseguenza questo dimostra che accorpando gli anni: non si può confrontare l'entrata di quell'anno con le somme spese per garantire il servizio nello stesso anno.
Perchè è ovvio che risulta sovradimensionato e sbilanciato rispetto a quanto speso.
E' normale che le somme relative alle spese sostenute per fare arrivare l'acqua nelle case: devono trovare ristoro e dunque spalmati nello stesso arco di anni.
In questo modo si dovrebbe ottenere la parità: fra le somme spese per garantire il servizio(uscita) e le somme richieste nelle bollette(entrata).
Saluti centesimali, Spiros
p.s.
Pagare tutti per pagare meno.
L'autonomia impositiva dei comuni lo impone...
Sia a destra che a sinistra compreso il centro.
Politici: non fate demagogia e basso clientelismo come al solito...
Dimenticavo...questo è un periodo che a Pachino non ci sono politici comunali eletti ,ma solo potenziali nuovi politici.
Vuoi vedere che molti faranno campagna elettorale dichiarandosi contrari al pagamento dei canoni passati?
Non mi sorprenderebbe...affatto...
Ebbene, questi sono i politici da non votare assolutamente....
Date retta..pagate e mettetevi in regola, dopo vi sentirete più leggeri, ma anche, molto meglio...
A quel punto potete e dovete pretendere politici seri. Gente che non si metta, di nuovo, a spartire ossicini a destra e sinistra come coriandoli...
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