PACHINO - Le indagini in corso circa la nomina del responsabile della sicurezza del comune e l'acquisizione di atti amministrativi negli uffici della casa municipale hanno spinto il segretario generale della casa municipale Carmelo Innocente ad evidenziare alcuni aspetti delle indagini in corso a carico dell'amministrazione e che lo vedono coinvolto suo malgrado nelle vicende che stanno assumendo i contorni giudiziari. «La nomina della figura del responsabile sulla sicurezza previsto dalla legge 626, -ha affermato il funzionario - è un incarico di natura fiduciaria. L'amministrazione ha solo deciso di adottare un metodo per individuare i professionisti che erano in grado di adempiere a tale incarico perché in possesso dei titoli. Ciò non ha snaturato la tipologia del compito che è rimasta di natura fiduciaria e che ha portato alla nomina dell'attuale responsabile alla sicurezza». A destare delle perplessità sono i metodi di avvio degli accertamenti da parte degli organi giudiziari. «Mi stupisco, -ha affermato Innocente- che l'indagine sia partita dietro diretta sollecitazione di chi, ritenendosi leso da un atto amministrativo, ha ritenuto opportuno adire le vie legali non attraverso la via amministrativa ma attraverso quella penale.
Il querelante, - ha continuato - evidentemente ha ritenuto di essere in grado di far aprire un'inchiesta penale abbandonando l'ipotesi delle vie amministrative che sono quelle corrette per fare valere i propri diritti in questo ambito. Ritengo che questo modo di fare sia stato adottato con il solo scopo di far acquisire la documentazione da parte di un organo riconducibile alla Procura della Repubblica quale l'ufficio di prevenzione dei reati dimostrando così che la magistratura attenziona particolarmente gli atti prodotti dalla casa municipale. L'obiettivo, - ha continuato il segretario comunale - è prettamente politico e cioè quello di indurre il sindaco e di riflesso il sottoscritto a dare le dimissioni». Una forma di «pressione indebita» dunque quello denunciato da Innocente che denuncia dunque un uso strumentale e politico della magistratura. «La richiesta di atti pervenuta a firma del luogotenente Bartolo Giliberto, -ha continuato Carmelo Innocente- non reca il numero dell'iscrizione nel registro delle notizie di reato, ma si tratta di una richiesta di un ufficio che fa parte della Procura della Repubblica ma che svolge un'azione preventiva. L'anomalia che io riscontro è il messaggio politico che contiene e cioè che l'amministrazione produca atti tali da essere attenzionati dai magistrati e che ci siano persone che si vantino di essere in grado di far nascere l'inchiesta giudiziaria. Per un'altra vicenda ma in un'occasione simile a questa io ed il sindaco abbiamo denunciato ai Carabinieri che c'erano dei signori che sapevano con anticipo che dopo qualche giorno ci sarebbe stato notificato un avviso di garanzia. Probabilmente a seguito della nostra denuncia l'indagine si bloccò e non ci venne notificato nulla. Ciò avvalora la mia tesi di un uso strumentale delle indagini». Intanto pare che nelle settimane scorse era intento di alcuni consiglieri comunali costituire una commissione consiliare finalizzata a valutare l'operato del segretario comunale al fine di sollevarlo dall'incarico di responsabile del personale. Un'iniziativa che sembra fallita a causa del diniego di Forza Italia.
Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-04-2005 - Categoria: Cronaca