MILANO - Le notizie vivono più a lungo sul Web che sulla carta. Sembra paradossale, considerata la velocità della rete nello sfornare contenuti sempre nuovi. Ma tant'è: se il quotidiano cartaceo già dal mattino al pomeriggio viene considerato vecchio, ci vogliono invece ben 36 ore prima che i lettori di notizie sul web perdano interesse per una storia. E' quanto sostiene uno studio pubblicato sul numero di giugno del «Physical Review» (la rivista dell'American Physical Society) e ripreso dal New York Times.Più precisamente, 36 ore è il periodo di tempo che impiega la metà dei lettori totali di un articolo on line per leggere l'articolo stesso. Ovvero, il tempo che intercorre tra il clic del primo lettore di una notizia appena comparsa su Internet e il clic del lettore che si trova a metà della catena degli utenti totali, dopo il quale la notizia viene considerata «in scadenza».
ONLINE SCRIPTA MANENT DI PIU' - Trentasei ore di vita è un intervallo di tempo di proporzioni bibliche per il frenetico mondo dell'informazione, e soprattutto dell'informazione on line. Tanto più se rapportato alla durata del quotidiano cartaceo che, per le esigenze pratiche legate alla stampa e alla distribuzione è il pachiderma dei mezzi di informazione: dopo una manciata di ore è già considerato vecchio. A chi interessa il giornale del giorno prima? Si diceva un tempo che serviva solo a incartare il pesce, ma se la notizia è in Internet interessa a molti, secondo lo studio.
LA RICERCA - La ricerca è stata condotta da Albert-Laszlo Barabasi, della University of Notre Dame in Indiana, e ha per titolo «The Dynamics of Information Access on the Web». Il dottor Barabasi ha monitorato per un mese ogni clic su un popolare sito ungherese di notizie e intrattenimento. «Osservando il comportamento di un singolo internauta - ha spiegato - notavamo brevi periodi con molti clic, seguiti da lunghi periodi senza alcun accesso».
LETTURA INTERMITTENTE - Secondo il ricercatore, una peculiarità della lettura di notizie su Internet è proprio l'intermittenza che alterna alla gran parte della giornata in cui si sta lontani dalla rete, momenti di esplosione di interesse quando ci si trova di fronte allo schermo. Sarebbe questa abitudine a garantire la maggiore tenuta delle notizie on-line. «È interessante osservare come i lettori trovano ciò che gli interessa sul web», commenta Jennifer Sizemore del portale MSNBC.com: «Sulle notizie principali c'è sempre parecchio traffico, ma capita che una storia di secondo piano improvvisamente interessi a molte persone. A volte anche per una settimana intera». Può succedere che, nel gran numero di informazioni presenti sui siti on line, il singolo visitatore impieghi parecchio tempo per trovare ciò che gli interessa. «Per fornire un servizio personalizzato - dice Neil F. Budde di Yahoo News - l'ideale sarebbe ricostruire un tracciato delle precedenti visite di un lettore e proporgli un pacchetto informativo appositamente selezionato». La ricerca suggerisce nuovi modi di «riciclare» articoli vecchi per la stampa tradizionale, ma che possono trovare nuova vita in rete. Questa volta l'adagio latino «scripta manent» riguarda più i bit registrati in un database che i tradizionali segni su carta.
Fonte: Corriere.it il 18-07-2006 - Categoria: Attualità